29 gennaio 2007

Chi ha nascosto lo zucchero?

scarpe camper al supermercato cercando lo zuccheroEravamo rimasti senza zucchero, col rischio quindi di dover servire agli ospiti il caffè amaro. Così mi hanno spedito d'urgenza a comprarne un chilo e per non sbagliare sono corso al supermercato più grande della città: lì – mi sono detto – ce l'hanno di sicuro. Zucchero, zucchero, zucchero: dov'è lo zucchero in un supermercato sconfinato? Stavo cercando un commesso a cui chiedere informazioni quando, passando davanti al banco del pane, sono stato investito dal profumo di un vassoio di brioches appena uscite dal forno e mi son detto: perché no?
Non bisognerebbe mai andare a fare la spesa a stomaco vuoto, perché quando la signora degli assaggi ti mette in mano un cubetto di mortadella non sai resistere alla tentazione. Non era granché, quella mortadella, ma ne ho comprato ugualmente una confezione (anche se poi io non la mangio) perché non volevo essere scortese.
Zucchero, zucchero, zucchero, dove sei zucchero in questo supermercato così affollato? Vicino al caffè, ho pensato, ma lì non l'ho trovato. C'era invece un tavolino pieno di miscela sudamericana a metà prezzo, con una signora che si riempiva il carrello in tutta fretta. Devo far presto prima che si porti via tutto, mi sono detto, e ne ho presi due pacchetti perché tanto il caffé serve sempre, non va a male, e quello era un vero affare.
Zucchero, zucchero, zucchero, dove sei? Vicino alla frutta no (ma mi sono comprato una confezione di banane perché erano in offerta), vicino alle bevande nemmeno (ma per fortuna ci sono passato perché mi è venuto in mente che era finito il succo di frutta), forse dalle parti dei dolci dove ho fatto scorta – chissà perché – di biscotti Cuori che non mangiavano ormai da mesi.
In questi negozi moderni pare d'essere fuori dal tempo: fresco d'estate, caldo d'inverno, con quella musichetta che ti tiene allegro e la sensazione che non ci sia nessuna fretta perché – fateci caso – non troverete mai un orologio appeso all'interno di un supermercato. Ti accolgono con le verdure perché così hai la sensazione di essere al mercato, quindi c'è il pane, i latticini, ogni cosa al posto giusto. Dove c'è la pasta ecco spuntare il sugo, dove ci sono i biscotti ecco i pasticcini, il salame va col formaggio. Dagli scaffali i prodotti ti guardano e urlano “prendimi”, con i cartelli gialli e rossi che ti segnalano qual è la scelta giusta, ma lo zucchero, questo prodotto anonimo che pare non interessare a nessuno, lo zucchero dov'è? L'ho chiesto finalmente a una ragazza col grembiule e mi ha fatto fare un giro tortuoso che si è concluso nel vicolo cieco dedicato al vino (una bottiglia, ho pensato, serve sempre) e poi nel reparto del fai da te dove – per fortuna – mi sono ricordato che dovevo acquistare due lampadine.
Ho capito che era passato troppo tempo quando una voce gentile ci ha avvisato che era quasi ora di chiudere ed è cominciata la corsa alle casse e poi al parcheggio. Zucchero, dove sei? Stavo perdendo le speranze quando finalmente – dopo aver percorso in lungo e in largo i labirinti del supermarket - ho visto un bancale di legno malandato, in un angolo un po' in ombra, dove stavano ammassati un centinaio di sacchetti di carta troppo leggera, sicuramente economica, alcuni anche un po' rotti. T'ho trovato, zucchero, anonimo prodotto (non esiste lo zucchero di marca) che al pari del sale grosso e fino vieni nascosto dai signori dei supermercati con l'obiettivo di pilotare i clienti tra i prodotti che urlano “ti prego, comprami!”. Allora ho preso le banane, i biscotti, il vino e le brioches e li ho lasciati lì al posto di quel pacco di zucchero, l'unico che mi serviva: contro le trappole del marketing bisogna rispondere a tono. Volevo lo zucchero, il resto ve lo lascio e il tempo che ho perso in questa caccia al tesoro lo spenderete voi per riportare le lampadine al loro posto.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Centro! Questo è il mio post. Quello che preferisco fra tutti quelli che hai pubblicato fino ad oggi. Per me è il più democratico, il più umano, quello che comprendo di più, quello che non mi costringe ad usare le garzantine. Grazie. Mi hai fatto così felice che ti perdono le - alcune- superficialità dalle quali si evince che non è il tuo mondo.
Io amo il mio supermercato più che casa mia. Quanta bella gente, ci si incontra quattro o cinque volte la settimana, ci si aiuta, “prova il minestrone surgelato della Findus, è in offerta, molto buono”
“oggi la soppressa è troppo fresca, prendi il salame all’aglio” “hai mai provato questa marmellata senza zucchero?” “ciao, ci vediamo domani per il pesce” Io non ho bisogno di cercare lo zucchero o gli altri prodotti. Ho acquisito le coordinate di tutto l’assortimento nel mio database neurale. Si, è vero, oltre alla bella gente ci sono anche i rompi … ritmi. Questo succede specialmente il sabato mattina. C’è chi si appoggia al carrello, busto in avanti e culo in fuori, incurante se dietro c’è la fila che non potendo suonare, chiede strada con finti colpi di tosse, chi si ferma in mezzo alla pista per parlare dei marmocchi, chi abbandona il proprio mezzo e se ne va in giro in un altro reparto rischiando di non trovarlo più (dov’è andato) o di trovarsi dentro un pacco di pannolini, quando al massimo potrebbero essere pannoloni ( chi è stato?).
Io amo il mio supermercato. C’è più ordine che a casa mia. Mi chiamano Signore e non ehi. Le cassiere mi conoscono e affido loro la mia tessera punti ed il mio bancomat senza paura. Mi comunicano il totale: “98 euro, Signore … “ Ma io non ascolto, mi prende la malinconia, saluto Samba, il “vecchio” posteggiatore nigeriano e gli dico: “Ciao, ci vediamo domani”
Io amo il mio supermercato, ma anche fuoridalpazzo.

Anonimo ha detto...

Questo post piacerà moltissimo anche al mio amico Dud. Lo so. Adesso vado a dirglielo.
:-)

Anonimo ha detto...

Beccato il bersaglio! Cose che penso da una vita, ma che non ho mai formalizzato nella mia mente... :)

Anonimo ha detto...

Il mio rapporto con il supermercato e' molto migliorato da quando ci vado con le orecchie foderate d'i-pod.
Il marketing non ha alcun potere su di te mentre canta Lou Reed...certo, e' vero anche che e' meglio non trovarsi vicino al reparto 'cioccolata allucinogena e deliri di nutella' quando ti assale il momento di consapevolezza e realizzi che essere circondata dal 3x2 non fa di quello il tuo perfect day...
Ma questo e' un altro discorso.

Baci perfetti

(Ansel tu non partecipi a M'illumino di meno, l'iniziativa di Caterpillar? http://www.radio.rai.it/radio2/caterueb2006/)

ansel ha detto...

Gallo: non dargliela così disinvolto la tessera punti! Sanno tutto di te...

MariaTn: bentornata nel mondo virtuale! E - ovviamente - fuoridalpalazzo

Giorgio R.: e figurati un po' quante cose ci sono che NON sappiamo e NON formalizziamo...

Eus: consiglio ILLUMINANTE. Il 16 febbraio mi piacerebbe far spegnere questa luce. Ci penso su un paio di giorni e ci proviamo!

ansel ha detto...

MariaTn: ..... ma non è che Dud (blog della settimana) è uno di quelli che nasconde lo zucchero, vero?

Anonimo ha detto...

No, Ansel, non ho problemi con l’analisi dei miei consumi e delle mie preferenze che fa il “ mio supermercato” attraverso la tessera.
Primo perché al momento della richiesta della tessera mi sono “ sbagliato” ad indicare i dati personali, secondo perché con le donne che ho in casa, che non hanno alcun firewall, cosa vuoi che abbia ancora da nascondere?
E poi, per amore si fa questo e altro. Il mio Poli non mi tradirà, la tua Coop non so.

Anonimo ha detto...

naa, io non nascondo lo zucchero. ho anche la glicemia alta.
io lo mangio di nascosto.

io vado nei supermercati della mia città (da noi sono solo di un tipo) di quelli che la pubblicità dice che siamo noi.
e poi applico la buona vecchia autoriduzione dei prezzi. imbroglio sui pesi, sulle quantità, mi arrabbio con i cassieri quando mi scoprono, minaccio di chiamare il direttore. se si accorgono che mancano due etti nelle zucchine che ho pesato, pianto un casino. comincio a dire che le loro bilance non vanno bene, chiedo di ripesare tutto il carrello (a proposito, spesso nella roba da loro gia pesata ed etichettata (reti di arance, mandarini, cellophane con indivia, etc) mancano delle decine di grammi) quindi in realtà non faccio altro che andare pari.

perchè li dentro (negli ipermercati), caro ansel, è una guerra. loro vogliono fregarti, sempre ed in ogni modo, anche con la musica, con i colori, e io faccio uguale.

in realtà l'unico che ne esce vittorioso è il mio bruciore di stomaco.

ansel ha detto...

Fiuuuu... per un attimo ho temuto che stessi dall'altra parte...

Anonimo ha detto...

Hai presente De Gregori: "Dimmi da che parte stai. Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati o di chi li ha costruiti, rubando?"
Al Poli sanno tutto di me, ma me ne frego. Se mi trovano interessante... meglio! :-)

ansel ha detto...

mariatn: secondo me il Poli ti ama.... te e soprattutto il tuo grande gourmet gatto Ciccio!

Anonimo ha detto...

Eus: se il marketing non avesse alcun potere su di te non gireresti con l'iPod...