23 gennaio 2007

Sorridi, sei on line!

poste italianeSignore e signori, questo è un esperimento di blog mobile. Vi scrivo in diretta dall'ufficio postale: davanti a me sette persone, dietro cinque, in totale facciamo tredici, tutti in coda disciplinati, ognuno in attesa che arrivi il proprio turno. Il numerino non c'è: poco male, stiamo incanalati nella fila che si srotola come una biscia, intrappolata fra due nastri all'interno di una stanza troppo piccola.
Gli sportelli sono tre: al primo stanno servendo una segretaria che è arrivata con un pacco di pratiche alto mezzo metro, lo diamo per perso; al secondo sta seduta un'impiegata che ha appena appoggiato il cartello con la scritta "chiuso" davanti al vetro, ma rimane inchiodata sulla sedia; al terzo c'è lui, la nostra unica speranza, un impiegato giovane e allegro a cui la coda che si allunga non sembra mettere fretta.
Mentre scrivo - digitando questa storia sul telefonino - succede quello che tutti, in cuor loro, temevano. Il prossimo della fila è amico dell'impiegato: gli porge una busta, non gli basta che venga spedita, non gli basta nemmeno che arrivi a destinazione, non sarà contento nemmeno se sarà consegnata (a tempo di record) il giorno successivo. No, il nostro uomo vuole spiegare al suo amico delle Poste che cos'è quel foglio in partenza: "Sai, è per il porto d'armi. Me l'avevano tolto ma ora me lo ridanno". L'impiegato annuisce serio, la fila rumoreggia: c'è un uomo armato? Il cliente delle Poste ci tiene a fare sapere a tutti che lui, lì dietro il vetro, ha un amico: "E la mamma come sta?". Bene grazie. "E tu ti sei sposato?". E no, non ancora. "Ah, bravo. Mi raccomando resisti, resisti!".
La fila scalpita. L'ometto che presto tornerà ad essere armato (ma già così è pericoloso) non ha fretta e chiede un favore al giovane amico ritrovato: "Mi faresti una copia di questi due fogli?". Non c'è problema, la fotocopiatrice delle Poste Italiane è lì apposta. L'impiegato prende i fogli, si avvia verso un macchinario antico, sicuramente fuori legge, e tenta di accenderlo. Non ci riesce. L'altro impiegato abbandona la segretaria e le sue pratiche per lanciarsi in aiuto del collega. Dalla coda parte un tifo disperato. I due uomini sono in difficoltà. Interviene l'impiegata dello sportello "chiuso" che, senza nemmeno voltarsi, spiega ai colleghi come fare. I due inseriscono la spina nella presa elettrica: funziona! Con uno sbuffo di toner la macchina si avvia. La coda organizza una "ola". La spia della fotocopiatrice lampeggia, lampeggia, lampeggia, lampeggia, lampeggia, lampeggia. L'impiegato sorridente tranquillizza la folla in paziente attesa: si sta riscaldando! Alla fine dopo un potente flash radioattivo - e poi un secondo, che colpisce l'addetto in pieno volto stampandogli un riflesso verde sullo zigomo - le fotocopie escono e finiscono a terra. Il giovanotto vuole essere gentile, si rivolge all'amico: le rifaccio? La coda protesta, dalla folla parte un mini-flash fotografico (è il mio!), l'omino oggi è di buon umore: "No, grazie. Fa lo stesso". Prende i suoi due fogli, manda i saluti a casa e se ne va. E' passato un quarto d'ora, avanti il prossimo. Prima che arrivi il mio turno premo il tasto invio: sorridi uomo pelato in attesa di pistola, questo telefonino è un'arma più potente della tua: sei on line! Dall'ufficio postale è tutto. Restituisco la linea allo studio.

P.S. notare sullo sfondo della fotografia l'impiegato impegnato a fare le fotocopie

12 commenti:

Anonimo ha detto...

fantastico.

smile, you're on line!

Bersn ha detto...

Complimenti! Io - anche col T9 - dopo 30 secondi che premo tasti sul cellulare inizio ad ingarbugliarmi..più di 4 righe senza errori non sarei capace di scriverle :)

Anonimo ha detto...

A parte la bravura tecnica , sarà anche vera questa storia, ma l' hai messa in evidenza e sottolineato i particolari alla Fantozzi.Riconosco che Fantozzi ha sempre raccontato situazioni vere, ma grazie mio dio che stresss, io i suoi film non sono mai riuscita a guardarli fino in fondo.
Però ti racconto una cosa:alcuni anni fa sono andata al controllo per il rinnovo della patente,8 di mattina ,sala piena, sono uscita alle 12 e 30 .Poco prima di me, fosse stato almeno tra i primi, c' era un fusto quarantenne, bello , bullo e antipatico, ma tanto antipatico! Ha cominciato ben presto ad alzarsi e camminare per la sala avanti e indietro , come un leone in gabbia;parlava a voce alta , tutti subivamo le sue confidenze ora a uno ora all' altro degli impiegati che conosceva.Verso le 11 ha cominciato a non poterne più e a buttarci adddosso la sua frustrazione, come se non ne avessimo abbastanza della nostra;finalmente è stato chiamato ed è esploso con le addette al p.c. acusandole di incapacità e incompetenza, lui col compiuter in un attimo avrebbe evaso tutto il lavoro.Ha ottenuto la sua documentazione e con un sorriso da un orecchio all' altro ci ha resi partecipi della sua conquista:il porto d' armi! avrei voluto ottenerlo anch'io...per puntargli contro una pistola e sparare! ciao ciao|

ansel ha detto...

Dud: alla rima non ci avevo pensato....!

Bersntol: seguo il metodo che mi ha insegnato un mio cugino acquisito, giovanissimo: tenere la tastiera con due mani e far lavorare i pollici! E quanto non basta tiro fuori questa!

Marianna: storia vera.

Anonimo ha detto...

Questo post mi portato a commettere peccati dei quali primo o dopo dovrò render conto.
Non desiderare il telefono degli altri e non rubare. Il primo l’ho commesso per colpa di Ansel, il secondo non è nell’elenco delle mancanze veniali che dovrò confessare perché le tasche di questo smaliziato giornalista on-line sono blindate.
Il fatto della fila, del tempo che sembra essere stato sprecato, degli impiegati postali che non sanno far funzionare la fotocopiatrice – e fosse solo quello! - fa parte della penitenza che noi tutti scontiamo, per ottenere dei servizi di bassa o media complessità.
Amici postali, non è tutta colpa vostra, ma buona parte sì, mannaggia.

Per Ansel: mi fa piacere sapere che non sei il clone di .. toc toc toc … mentitori …

Anonimo ha detto...

Spera che non venga mai a sapere di questo post altrimenti diventerai il motivo per cui gli toglieranno il porto d'armi per la seconda volta.
Stai attento a te, altrimenti noi cosa leggiamo? :-)
Baci dolci

Anonimo ha detto...

Ottimo.

ansel ha detto...

Gallo: per il telefonino non immaginarti chissà cosa, invece su quella cosa del clone non ti seguo.... (?)

Eus: ummm, terrò gli occhi aperti ma se dovesse accadermi qualcosa... ti affido questo blog. Insomma, mandami un'email privata che ti dico la password ;-)

Giorgio: e' un complimento o hai sbagliato blog? Se è buona la prima: grazie! :-)

Anonimo ha detto...

nota in calce. * mentitori la presa di coscienza del più " umano" fra Aldo, Giovanni e Giacomo, irrecuperabile imbranato nell'uso del telefonino e con le donne Vodafone.

Anonimo ha detto...

Ho riso di gusto, con le lacrime agli occhi! Hai la capacità di " dipingere" le situazioni con il tocco dell'artista... Complimenti!

ansel ha detto...

Flan: ci sei ancora! quindi non dirai niente a Gretel di quello che è accaduto sotto l'albero Pino...

Gallo: uso il T9 come nella pubblicità....sfj biosfo edictd dpejfcv!

Anonimo ha detto...

Ma io immaginavo che Gretel fosse presente!!