Quando esco di casa la mattina il sole splende alto, l'aria è tiepida quanto basta per tenere la giacca aperta e mi sento buono: così buono che stringo in tasca le monetine di cui mi sono rifornito perché so già che mi serviranno presto. Arrivo al sottopasso ferroviario fischiettando e subito mi sintonizzo su una melodia che mi fa accelerare il passo: è Astor Piazzolla, Libertango (oppure la pubblicità della "Vecchia Romagna" o dei gioielli, a scelta), la stessa di ieri, suonata da due rumeni, fisarmonica e violino, uno in piedi e l'altro seduto. Arrivo alla loro altezza e in un attimo decido che lo spettacolo vale 20 centesimi: scelgo in tasca la moneta giusta (ormai sono un esperto, ho i polpastrelli sensibili, potrei fare concorrenza a un cieco) e deposito nella custodia lasciata aperta a terra il prezzo del biglietto.
Libertango mi accompagna fino all'angolo, quand'è il momento di rilassare il passo sulle note della Moldava suonata da un anomalo duo formato da violino e clarinetto: non è granché ma (son buono) dieci centesimi per cinquanta metri di strada a suon di musica possono andare.
Il vero spettacolo arriva nella piazzetta dove so già che mi attende il solista anziano che suona la Marcia Turca con la sua fisarmonica e ipnotizza i bambini come il pifferaio farebbe con i topi. E infatti, come previsto, di fronte a lui ci sono già un paio di piccoli spettatori che ascoltano a bocca aperta. Il mio punta i piedi, poi li batte al ritmo giusto e non ne vuole sapere di proseguire la marcia: ascoltiamo una canzone (Rosamunda, qui il repertorio è popolare), poi un'altra che non conosco e infine depositando un euro (il pezzo forte) riesco a distogliere il piccolo e me ne vado. Nel lungo percorso verso l'asilo troviamo una tribù di indiani che riempiono la piazza con note etniche diffuse dagli amplificatori: piacevole, ma quel generatore di corrente che ronza lì dietro non mi piace, per la banda di pellerossa cinquanta centesimi sono sufficienti. E l'ultimo concerto è quello del trombettista solitario che suona un Silenzio appassionato proprio sotto le finestre della Filarmonica, senza nemmeno immaginare che lì dentro ci sono i musicisti «veri», categoria a cui lui avrebbe il diritto di appartenere, ma solo a casa sua.
Allora io - che da anni purtroppo non vado più ai concerti e da quando hanno chiuso l'Elettrocommerciale non compro più nemmeno i dischi - getto le tre monetine che mi sono rimaste in tasca e arrivo a destinazione. Come mi sento buono.
Poi, mentre lavoro, dentro il palazzo, mi arrivano le note di Hallo Dolly strimpellata allegramente: l'inverno è caldo, la finestra è aperta, batto i tasti sulla tastiera del computer a ritmo sincopato. Prendo il telefono con le note di Hallo Dolly che si mischiano al valzer che mi arriva dalla cornetta del mio interlocutore. La città balla, se non fossi buono comincerei a infastidirmi perché qui c'è gente che lavora, perbacco. Spalanco la finestra e guardo sotto - sulle note di Hallo Dolly - finché decido di prendermi una pausa al bar. Scendo in strada fischiettando e incontro un amico che mi dice serio e un po' stressato: "Sai qual è il vero problema di questa città? Finché c'è gente che li paga, questi strimpellatori continueranno a molestarci. Non ne posso più, ne ho uno sotto casa che se non la smette un giorno o l'altro gli tiro un secchio d'acqua in testa". Allora sto zitto, smetto di fischiare, finché il silenzio mi sorprende e corro fuori per capire che succede, giusto in tempo per vedere mister Hallo Dolly che raccoglie le sue monetine e se ne va accompagnato da un vigile urbano che lo tiene sotto braccio. Cala il sipario fuori dal palazzo.
P.S. il molestatore ritratto nella foto in alto, uno dei migliori, è stato finanziato con 50 centesimi
15 commenti:
Vediamo se indovino. Quando giramondo scriverà il suo commento, ci parlerà senz’altro delle sue esperienze a Londra, N.Y. Praga, Budapest, Sydney, Lima e così via, dove i musicanti hanno trovato posto molto prima che da noi. Così lei ci metterà nostalgia per quei luoghi che abbiamo visto di sfuggita e dove vorremmo ritornare per riassaporarne le atmosfere. Stefanauz invece, che immagino bene allo Speaker’s Corner di Hyde Park, poiché, Ihmo, la sua arte mal si raccorda con quella dei marciapiedi, se lo leggeremo con attenzione, sorvolando su qualche eccesso che mette appunto ad arte, ci offrirà l’opportunità di sentirci inadeguati e ci instillerà il desiderio di cercare quei tomi, con i quali sembra vivere in simbiosi. Ringrazio entrambi.
Io, che mi muovo in zona, posso parlare di Samba, il posteggiatore senegalese dei carrelli del “mio” supermercato. Lo ritroviamo lì da dieci anni. Non tenta di venderti la sua merce, ti guarda, ti sorride e se ti ha visto almeno un’altra volta, ti saluta. I clienti più assidui conoscono la sua storia e lui almeno una parte della loro. “Salutami tua moglie, salutami tuo figlio, sei tornato dalle vacanze, ciao ciao “ Quando ha problemi sul treno che viene da Verona, quando è a Milano per il visto e in pochissime altre occasioni, il suo angolo è vuoto. Sento che mi manca qualche cosa ed anche i 50 cent che quel giorno rimetto in tasca, hanno un valore diverso. La sua è un’arte silenziosa.
ciao Ansel e ciao Gallo.Bello il blog e bello il commento di Gallo. Non ho idea di quello che pensano stafanauz, Giramondo e altri, so quello che penso io.Siamo diventati una manica di intolleranti isterici, incapaci di gustarci un attimo di relax e o sognare un po' al suono di qualche strumento. Anch' io sono di quelli che contribuisce a mantenere gli strimpellatori e non ci vedo proprio niente di male, anzi!Io mi vergognerei a morte ad essere uno di quelli che qualche anno fa hanno chiesto di far tagliare un pioppo perchè nella buona stagione era abitato da decine e decine di uccellini che schiamazzavano tra i rami ,o uno di quei cittadini che hanno protestato col parroco per il suono delle campane e hanno cercato di farle zittire
Il mio commento non era finito, lo finisco ora.Come mai non ci agitiamo per i rumori del traffico, per esempio? Lavoravo in una scuola con due ale su una via trafficata ognuna, a certe accelerate era meglio interrompersi lasciar passare e riprendere la lezione.Quelle sì eran molestie e di che sorte!
E vi racconto infine che col mio nipotino nel passeggino mi fermo ad ascoltarli i molestatori, con gran soddisfazione di tutti. del nipotino, mia e dei molestatori.
Ciao a tutti
Non starò a dilungarmi su tolleranza e intolleranza, provincialismo e cosmopolitismo, sensibilità e insensibilità. Dico soltanto: quando andiamo al cinema o a teatro paghiamo il biglietto senza scandalizzarci. E allora, se un molestatore di talento ci lascia stupiti per un attimo, se ascoltiamo volentieri le note di una canzone, perché non ricompensare?
Dimenticavo: per ogni molestatore Ansel tira fuori da 10 centesimi a 1 euro. Io vado da 50 cent a 2 euro. Delle due l'una: o uno dei due è... ehm... come dire... oculato negli investimenti, o l'altro ha le mani bucate (in effetti propendo per la seconda, viste le critiche che ricevo quodianamente da fidanzato e genitori). E se stabilissimo un tariffario?
Londra, dal'inviato Giramondo (Gallo, non psso deluderti!) :
"Over the past two years, the Carling Live Underground Music scheme has enriched the London Underground by bringing music to Tube users, kick-started musical careers and helped to cut crime on the Tube. A huge majority of our three million daily passengers wanted live music on the Tube and have warmly supported licensed buskers.
"A little live music seems to help everyone's day along and we believe the scheme has a great future."
.. forse la sola differenza stanella parolina "licensed"? o in po' di fantasia? o nel fatto che in Italia ogni cosa viene prima vista come un PROBLEMA invece che un OPPORTUNITA'??
ci sono troppe cose che non so, per sapere cos'è giusto e cos'è sbagliato. ci sono molte voci che non odo, per ascoltare sempre le giuste parole. quello che posso con certezza dire è che ci sono luoghi che sono firmati dalla musica. un incrocio simbiotico indissolubile. per esempio, la città di new york. scusate, non per esterofilia, ma perché credo sia il posto che più al mondo vive con una sua musica. forse più di napoli. comunque, dicevo new york. si esce dall'aereo e già nei corridoi del jfk international scopri un sottofondo musicale. esci e ancora ti segue. ti infili nel taxi. niente, è ancora lì con te. e poi avanti, tra camminate lungo i marciapiedi, corse in metropolitana, serate al ristorante. e poi torno a casa. scarico "new york new york" cantata da frank sinatra. il più grande tributo musicale che si possa fare a una città. ascolto la canzone, canticchio insieme a frank e, sulle sue note, piango.
Io finanzio il violinista nel sottopasso pedonale della stazione
:-)
Stefanauz! sono io la prima a dire che NY è forse l'unica città al mondo che VIBRA sotto i tuoi piedi.. ma la musica nei taxi non te la passo !!! l' ultima volta ho trovato un pakistano con turbante che sul ponte ha pure perso una ruota della macchina.. altro che canzoncine e rythm'n blues..
ovviamente il paki è new york come il kletzmer nei quartiere ebraico e un po' di pizza e mandolino a "broccolino". ma non è questo il punto. c'è un suono che lega insieme tutto il grande melting pot. e secondo me, scusate se mi ripeto, è sintetizzato dalla "new york new york" cantata da frank.
per i più curiosi, copio e incollo il testo per intero qui sotto.
Start spreadin' the news, I'm leaving today.
I want to be a part of it,
New York, New York.
These vagabond shoes are longing to stray
right through the very heart of it,
New York, New York.
I wanna wake up in a city that doesn't sleep
and find I'm king of the hill, top of the heap.
These little town blues are melting away.
I'll make a brand new start of it in old New York.
If I can make it there, I'll make it anywhere.
It's up to you, New York, New York.
New York, New York.
I wanna wake up in a city that never sleeps
and find I'm a number one, top of the list.
These little town blues are melting away.
I'll make a brand new start of it
in old New York.
If I can make it there, I'll make it anywhere.
It's up to you, New York, New York.
It's up to you, New York, New York.
Anche io sono una finanziatrice occulta di musicanti e forse lo era anche lui:
Proprio ho sperato che volasse via,
e non cantasse sempre davanti a casa mia;
gli ho battuto le mani dal limitare
quando non l'ho potuto piu' sopportare.
Mio in parte il torto dev'essere stato.
L'uccelletto non era stonato.
E qualcosa non va, qualcosa manca
in chi vuol far tacere uno che canta.
Robert Frost
Baci melodiosi
Ansa 2007-01-15 10:10
VIETNAM: ANCHE I MAIALI AMANO BEETHOVEN
HANOI- Un allevatore di maiali vietnamita afferma di aver aumentato la sua produttività dopo che, da qualche anno, fa ascoltare loro Beethoven, Mozart e Schubert quando li fa mangiare. Nguyen Chi Cong, 44 anni, aveva cominciato circa sei anni fa a diffondere musica classica attraverso altoparlanti per il piacere dei suoi lavoranti, poi, però, si è accorto che anche i suini apprezzavano la buona musica.
"Ho visto che i miei maiali si mettevano a mangiare di più e prendevano più peso che in precedenza", ha spiegato l'allevatore musicofilo, aggiungendo che le "sedute musicali" per i suini vanno dalle 7:00 alle 11:00 del mattino e dalle 14:00 alle 16:00, in questa fattoria della provincia di Dong Nai, vicino a Ho Chi Minh-Ville (ex Saigon). Cong, che alleva maiali da oltre 20 anni, ammette che la sua 'scoperta' non ha delle vere e proprie basi scientifiche ma, assicura di aver fatto già degli emuli: altri allevatori locali, visti i suoi buoni risultati, hanno cominciato a far sentire musica classica ai loro animali.
La notizia non c’entra niente, ma volevo riportare più vicina al mio pollaio una discussione che sta volando troppo oltre oceano. Lo faccio per me e per quei trentini che non soffrono la musica in città, e per quelli che se vedono un’alternativa ai pomi, allo chardonnay e al porfido diventano più tolleranti. Scusate.
Agata: ma infatti... perché non ricompensare? Però respingo l'accusa di essere "oculato"... con due euro a musicista mi ridurrei presto in rovina... passeggiare in città infatti è come muoversi in mezzo a una folla a cui non riesco a dire no. Finale: tu ami molto la musica e/o hai le mani bucate!
eus: l'hai fatto ancora!
gallo: mi pare di conoscerlo quel supermercato...
giramondo e stefanauz: uana gana, zank yu, so' ammericheno, disco miusic rochenroll, audoiudu gud bai! P.S.: Stefanauz: piangi sulle note di Frank Sinatra? ahahaahah! Niu iorc niu iorc...
Ansel: ho fatto male? :-)
Dopotutto i blog sono distributori di poesia quotidiana.
Oggi mi e' piaciuta tanto quella di Gallo.
Bah, se avessi i soldi per stipendiarli io i musicanti che girano a Trento me li porterei a casa...
Tutta la gente a cui danno fastidio mi fa abbastanza pena;
Sempre da lamentarsi, ci sono troppi estracomunitari, bruta zent, fus per mi i laoreria en cava a spacar sasi...cazzo, questi lavorano, e fanno un lavoro che secondo me è da apprezzare + di quello dei nostri cari politici...e lo fanno con dedizione, e pagati una pipa di tabacco...
E stanno a lamentarsi?
Ma vaaa!
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