Da quando ho conosciuto Igor gli annunci che mi promettono la sopravvalutazione della mia auto usata mi lasciano del tutto indifferente. Sarà stato un paio di mesi fa, dovevo vendere una Golf di una decina d'anni e mi sono presentato, umile, nei principali concessionari per proporre lo scambio con un'auto più nuova. La scena era sempre quella: l'uomo di fronte alla scrivania tira fuori un librone tipo elenco telefonico, mi chiede l'anno di immatricolazione della Golf, il modello, i chilometri percorsi, sfoglia le pagine e poi lancia un'occhiata distratta oltre le vetrine. "E' quella là?" chiede. E io faccio sì con la testa, per metà orgoglioso e per metà speranzoso, l'abbiamo sempre tenuta bene quella macchina, con tutti i tagliandi al momento giusto, l'abbiamo portata dal carrozziere per riparare alcuni graffi, frizione quasi nuova e via dicendo ma l'uomo di tutto questo se ne frega, scrive un numero sul foglietto e poi lo gira sulla scrivania per farmelo vedere, con il sorriso ammiccante di uno che sta facendo beneficenza: 800 euro, di cui ne restano la metà dopo aver pagato il passaggio di proprietà.
Inutile proporre quella Golf - come ho fatto - a un altro concessionario perché la scena è sempre la stessa, con qualche piccola variante: oltre all'occhiata fuori dal palazzo c'è stato chi è uscito di persona e si è fatto un giro attorno alla vettura, uno ha dato un paio di calci di punta agli pneumatici (si fa così?), un altro ha aperto la portiera e ha guardato nell'abitacolo, nessuno mi ha chiesto di accendere il motore, tutti, alla fine, mi hanno fatto capire a parole o con la scritta sul foglietto che il valore di quella macchina per me gloriosa era di 800 euro appena, meno il passaggio di proprietà.
Con un moto di ribellione ho pubblicato un annuncio su Bazar, mettendo in evidenza che non c'era l'aria condizionata, che il contachilometri segnava 160 mila e che nel serbatoio ci andava benzina (non il gasolio come ora vogliono tutti, benzina). Il prezzo? Duemila euro, meglio spararla grossa. Ed è stato a questo punto che è entrato in scena Igor, incredibile, di mercoledì, un giorno prima che Bazar uscisse in edicola: ognuno ha i suoi trucchi, lui conosce uno che porta i giornali con il furgone nelle valli del Trentino.
"Ciao chiamo per Golf" mi fa e senza darmi il tempo di rispondere mi chiede quando possiamo vederci. Ecco uno che sa riconoscere un vero affare, penso, e gli do appuntamento in un parcheggio vicino a casa mia. Il giorno dopo lui arriva, gira intorno all'auto, apre il bagagliaio, solleva il cofano, accende il motore, facciamo un giretto di prova (guida lui) e quindi chiede il prezzo. Duemila euro, c'è scritto sull'annuncio. Insiste: "Sì, ma qual è il tuo ultimo prezzo?". E' uno che non vuole perdere tempo e allora gli dico quanto, fin dal primo momento, speravo di incassare: millecinque. Affare fatto e per essere sicuro mi infila nel taschino della camicia una mazzetta con trenta biglietti da cinquanta (più tardi, confesso, ne ho speso uno al bar con il timore che fosse falso, ma non è successo niente).
A Igor il passaggio di proprietà non interessa, vuole solo le targhe della Golf che ufficialmente risulterà demolita, per il ministero dei trasporti italiani non esisterà più, senza l'incubo delle multe che ti arrivano a casa all'improvviso dal sud Italia. Poi domenica, quando arriverà suo cugino dalla Moldavia, caricheranno l'auto su una bisarca e partiranno verso l'Est Europa dove la mia Golf blu metallizzato farà sicuramente un figurone. Assieme a lei ci sarà un'Audi familiare (quasi 200 mila chilometri) e altre due Volkswagen d'occasione.
Il momento brutto è stato dopo la vendita, quando il mio cellulare ha iniziato a squillare come impazzito: era tutta gente che voleva acquistare la mia vecchia Golf, tutti extracomunitari, qualcuno parlava un linguaggio incomprensibile. Il momento migliore è stato quando mi sono presentato di nuovo al concessionario, questa volta senza auto al seguito, per scoprire che quei famosi 800 euro si erano trasformati, tra i sorrisi, in uno sconto molto superiore.
A chi ha un'auto invendibile e vuole chiedere aiuto a Igor posso consigliare solo questo: mettete l'annuncio sul giornale e sarà lui a trovarvi. Ma attenzione, perché a modo suo anche lui è selettivo: ho visto la sua copia di Bazar e con una penna rossa aveva evidenziato solo vecchie auto, meglio se tedesche o giapponesi. Quelle nuove che piacciono a noi nell'Est Europa non le vogliono.
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