21 febbraio 2007

La prossima funivia

funiviaPer motivi che a chi legge da lontano possono sembrare strani - abituato ad autobus, camion oppure ferrovie - davanti alle finestre della nostra camera da letto passa una funivia. Così quando sorge il sole il piccolo playboy, che nel frattempo ci ha raggiunto, rompe il silenzio del quartiere puntando il dito indice verso il cielo e accompagnando il gesto con un grido: "Ahhhhhhhh!". Funivia. Allora noi tiriamo su il piumone e ci giriamo dall'altra in attesa del prossimo passaggio (Ahhhhh!, non se ne perde uno) sapendo di poter contare su un bonus di un quarto d'ora circa che - rispetto ai cinque minuti tradizionali - in fondo non è male. Sperare che, per qualche motivo, la piccola cabina ritardi non è lecito perché siamo in Trentino e da nove anni almeno certi pensieri li abbiamo eliminati.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso che oltre a me saranno in tanti a farti i complimenti per questo quadretto.
Mette immediatamente allegria.
Poiché non ti conosco di persona, cerco nei tuoi post degli elementi che mi consentano di tracciare un tuo profilo.
Oggi ho riletto più volte questa bella favola per capire dove si trova il piccolo play boy tra un Ahhhhh e l’altro. Con il naso sui vetri?, In fondo al letto ? Sotto il piumone con voi due?
Non dirmi che …. davvero vi girate dall’altra parte e … lo lasciate fuori. Urge una precisazione.
Subito.

Ci ho ripensato. E’ sicuramente con i piedi puntati sulla tua schiena, una mano appunto indica la funivia, con l’altra fa (come al solito) quello che vuole lui.

Anonimo ha detto...

Anch'io vedo la funivia dalle mie finestre, anche se non abito nella "trastevere" della città!
:-pPp

P.S. quando mi fai conoscere il piccolo play boy?

Bersn ha detto...

Quando andavo alle superiori guardavo molto fuori dalla finestra, ed avevo memorizzato anch'io i vari passaggi della funivia!

Anonimo ha detto...

Effettivamente una nota romantica ci voleva, visto che di solito sembri così "uomo dalla dura scorza". Ti dirò che queste due righe mi hanno pure fatto spuntare la lacrimuccia (sarà che oggi sono molto sensibile causa crisi del governo, e ho già pianto molto...): pensavo a quando avevo l'età del piccolo playboy (o anche un po' più grande, quindi non aspettarti che l'abitudine passi presto) e guardavo il treno che passava-passa vicino a casa dei miei. E lo indicavo col ditino e gridavo: "Arrivano i nonni, arrivano i nonni!". Ma i nonni non arrivavano mai...
Chiudo, vado a dare uno squillo al nonno Luciano, che non sento da troppo.

Anonimo ha detto...

Deve essere bello fare il giornalista. Alla sera ritorni a casa fra la catasta di libri sparsi ovunque, metti il mega cellulare in carica, apri il notebook sulla pagina del tuo blog, iconizzi le altre finestre sulla barra. Sei soddisfatto. Hai cominciato la mattina con questo bel pezzo sulla funivia; sul giornale rileggi i tuoi due articoli sul risparmio energetico e sul mesto funerale di una personalità rimasta sola. Stai già immaginando altre vicende da raccontare.
Mi sembri il vecchio meccanico d’altri tempi di via Brescia, che riusciva ad aggiustare alla perfezione la moto, l’auto, il trattore e la pompa per il verderame.
Deve essere bello riuscire a spostarsi tra fatti diversi così velocemente.

Anonimo ha detto...

mi raccomando, ansel: devi dire al più presto al piccolo playboy che, quando vede le due cabine (quella che viene giù e quella che va su) che si incrociano sullo sfondo del cielo, deve esprimere un desiderio..tradizione diffusa tra chi abita in un luogo dove si vede la funivia.
Non si è mai troppo piccoli per avere dei desideri ;)

ansel ha detto...

Agata: macché scorza dura......

Gallo: scusa, ma qualcuno ti ha per caso detto che io abito ESATTAMENTE nella casa dove c'era il meccanico di via Brescia? O l'hai capito calcolando la traiettoria da cui è stata scattata la foto alla funivia??? Ora ovviamente il meccanico non c'è più ma il posto è quello...

Pilli: tradizione da te inventata su due piedi vero? Confessa....!

Anonimo ha detto...

ma no! io lo faccio sempre, fin da piccola. Cioè da quando qualcuno me l'ha detto. E mi piaceva l'idea che questo accadesse anche al piccolo playboy, oppure a voi provvisti di finestra sulla funivia.
Anche perchè non capita spesso di buttare l'occhio proprio nel momento in cui le cabine si incrociano...ovviamente non vale stare lì ad aspettare che ciò avvenga.
Ansel, una pernacchia per la cattiva fede...

Anonimo ha detto...

Il punto in cui le cabine si incrociano è fuori portata del mio punto di vista , perciò niente desideri...ma mi cercherò un nuovo punto di osservazione!

Anonimo ha detto...

Bello il post, ma belli anche i commenti, tutti.Una boccata d' aria fresca.

Anonimo ha detto...

Anch'io vedevo la funivia che va...che andava dagli orsi in Sardagna,credo di averla presa solo una volta!
E' bello leggerti e ora che ho scoperto il tuo blog verro' spesso a trovarti!
Trentina all'estero