20 febbraio 2007

Augh!

scarpe camper a carnevaleNella vita arriva sempre un bivio. Talvolta capita che non ti accorgi nemmeno della svolta e continui per la tua strada come se fosse l'unica possibile. Poi - a distanza di anni - ti volti indietro per ripetere il percorso sull'onda dei ricordi e scopri che se ora sei lì, al tuo posto, un motivo c'è: il bivio. Oggi è l'anniversario del mio bivio. Era il martedì grasso di molto tempo fa e tra le tante possibilità decisi che - in un mondo in cui la massima aspirazione di un bambino era diventare uno sceriffo - io avrei fatto... l'indiano. Erano anni in cui le famiglie si riunivano davanti alla televisione per guardare zio Zeb che portava la sua famiglia americana alla Conquista del West: fare il pellerossa non era una scelta facile. E infatti mi ritrovai nel cortile della parrocchia con il mio vestito arancione da Sioux, un arco finto e qualche freccia assieme a un fantasmino (vestito facile, bastava un lenzuolo con due buchi al posto degli occhi) e a un petroliere arabo (come il fantasmino, solo che bisognava lasciare libero il volto e prendere una tanica di kerosene dal garage). Eravamo lì, noi tipi strani, in mezzo a una folla di cow-boy urlanti - cappello, fazzoletto al collo e baffi disegnati sotto il naso - che facevano bang! bang! con la pistola tentando di impressionare una folla altrettanto affollata di fatine con la bacchetta in mano. In quel piazzale addobbato a festa doveva esserci, da qualche parte, la mia squaw ma nella moltitudine di yankee non riuscii a trovarla e tornai a casa un po' infelice. La incontrai solo dopo molti carnevali (con un berretto strano in testa, e non era martedì grasso!) quando ormai mi ero reso conto di quel bivio, talvolta un po' nascosto. E' la svolta che porta alcuni a rompere le righe (o andare sopra le righe) in un mondo di gente che sta in riga, che porta altri a cantare fuori dal coro, senza per questo essere stonati. A me di quel vestito arancione è rimasta la passione di lasciare le mie tracce fuoridalpalazzo, senza rimpianti per una stella da sceriffo. E se oggi alla sfilata vedrò un bambino con un vestito diverso dagli altri farò il tifo per lui. Augh!

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa perchè sarò lungo come dice - troppo spesso - padre Giorgio alla predica della sette e mezza in San Martino. Ma data l’ora e il giorno, mi prendo la libertà di fare i miei comodi.

Caro Ansel, non hai voluto seguire i consigli della mamma e degli amici che ti raccomandavano di restare a letto più a lungo e ti sei cacciato nei guai. Se ci fosse l’auditel per questo blog, direi che il grafico si dirige in picchiata verso le …. tue belle scarpe che avresti fatto meglio lasciar riposare ancora.

Qualcuno ( m&m ? il tuo agente?) ti ha inviato un giudizio negativo sul tuo pezzo di domenica e per questo non hai avuto il coraggio di pubblicarlo anche nel blog. Io non l’avrei fatto, cioè non ti avrei bocciato, perché non è stata tutta colpa tua. A parte la malattia, ti ha boicottato il tuo Signor Direttore e in parte anche la concorrenza. Infatti domenica sui quotidiani tridentini potevamo leggere: il Trentino : 1. Bimbo piccolo ahi, ahi, ahi, di A. Selva; 2. Più asili nido e rette meno pesanti di J. Tomasi; 3. A che ora mi radioscopate – Le incredibili domande al cup. di L. Petermaier; L’Adige : Rette troppo care, RSA in rivolta di R. Boccardi. E’ stata una giornata dedicata alle problematiche socio-assisitenziali, non patrocinata da quelli dentro il palazzo. A proposito, fai i complimenti al tuo collega Petermaier, che in questa occasione è stato un tuo validissimo sostituto nel farci ridere di gusto, tanto che ho dovuto prestare alla suocera un paio delle mie mutande (Noi ridiamo così).

Ma oggi è un altro giorno. Per me, peggio di domenica. Per me, naturalmente.

Io non amo molto il carnevale perché non è legato alla mia infanzia. Quando avevo l’età in cui avrei potuto indossare i costumi questi non esistevano o comunque non erano come quelli che hai citato tu. Dalle miei parti non servivano. Abitavo nella lontana Campotrentino (zona SLOI) di Trento e per noi bambini era sempre carnevale. Giocavamo ai banditi, ai romani, avevamo enormi campi di battaglia sotto i meli, i peri e ciliegi (quelli grandi, non quelli piccoli che ci sono adesso). Facevamo le spedizioni contro le bande che si annidavano nelle caserme diroccate di Corso Alpini. I nostri proiettili erano le pive , le mele e le pere piccole ammalate cadute a terra.
Carnevale ci piaceva solo perché le mamme e le nonne ci facevano i grostoi e le fritole . Non avevamo bisogno di altro. Adesso tante mamme non fanno più i dolci perché non vogliono sporcare la cucina e accompagnano per un paio d’ore in città i figli mascherati. Proprio una pagliacciata, poveri bambini.


Buon carnevale … non si dice vero?

Anonimo ha detto...

A te è rimasta anche la passione per il colore arancione :-)

Ho notato anch'io sui nostri quotidiani locali quello che scrive Gallo... e da quando ti conosco, scorro i titoli e provo ad indovinare quali sono i tuoi (facile!).

Anonimo ha detto...

Ansel, non sei ancora guarito del tutto se a notte fonda ti perdi negli altrui blog ;o)
A Gallo vorrei dire che anch'io non amo il carnevale, non sono ancora mamma (solo tra due-tre anni saprò da che parte del mondo arriverà il mio bambino), ma domenica ho fatto una camionata di grostoli (adoro il profumo che si sparge per casa)....
Qualcuno vuol favorire? :-))

Anonimo ha detto...

piccologirasole : all'epoca noi aspettammo 11 mesi. Gli ultimi tre furono atroci, perchè avevamo ricevuto la fotografia, ma non arrivava mai il giorno giusto per partire. Non riesco a immaginarmi come voi riusciate ad aspettare due anni (forse meno, dai ...) E' una cosa sovrumana.

Anonimo ha detto...

Gallo, hai idea della burocrazia legata alla nuova legge? Noi siamo solo agli inizi, non abbiamo ancora ottenuto il decreto di idoneità (dovremo averlo entro l'estate), poi siamo obbligati a rivolgerci agli Enti Autorizzati dallo Stato e quel percorso si aggira sui 2-3 anni, così dicono almeno. E' per quello che sono ancora così calma! :-)
Scusaci Ansel, se usiamo il tuo blog per discorsi che esulano dai tuoi ultimi post :-)

ansel ha detto...

Gallo: giro i complimenti...

Mariatn: facile? lo prendo come un complimento, poi mi spiegherai a voce.... ;-)

Piccologirasole: perché dici che mi perdo nei blog altrui? sai qualcosa che io non so?

Anonimo ha detto...

Che tenero che sei :)

Anonimo ha detto...

L'altra sera dopo la mezzanotte qualcuno si è "appisolato" nel mio blog, leggendo un bel po' di post e guardando le foto. Visto che era registrato il passaggio del tuo indirizzo ho presunto che fossi stato tu.
Da lì la mia battuta sul perderti negli altri blog, battuta forse infelice, del che me ne scuso.

ansel ha detto...

Piccologirasole: ah! e che c'è da scusarsi??? :)

Anonimo ha detto...

sono sconvolta!( Oltre che in ritardo come sempre)Vi rendete conto che persino un costume da carnevale può condizionare la vita di chi lo indossa o, se preferite, nella scelta del costume potete prevedere le future scelte del suo possessore? (meno male che per questo carnevale non ho preso iniziative nei confronti del mio nipotino!)