Ho scoperto il paradiso dei lettori di giornali. Lì dentro - nel bar dell'Hotel Città a Bolzano - non avrai bisogno di sbirciare la prima pagina oltre la spalla del vicino. Non ti ritroverai ad attendere il tuo turno mentre un vecchietto legge le previsioni del tempo seguendo le righe con il dito. Non dividerai il tuo tabloid per leggerlo con il compagno di tavolo, un po' per uno. No, all'Hotel Città - poco dopo l'ingresso - ti imbatti in una fila sterminata di stecche di legno che tengono insieme i quotidiani del giorno. Li guardi e pensi: "Madonna quanti sono...". Sembrano venti, trenta, forse quaranta. Allora ti prendi lo sfizio di contarli e resti secco: settanta.
Vuoi leggere le notizie della città? Ecco l'Alto Adige. Anzi dieci. Le vuoi leggere in tedesco? Prendi il Dolomiten. Ti piace la Repubblica? C'è. Il Corriere della Sera? Presente. Il Giornale? Eccolo là. Le Monde? Oui. The Times? Yes. Die Zeit? Ja. Conosci il giapponese o il russo? C'è un giornale anche per te. Li hanno tutti: dall'Arena di Verona al Messaggero, dal Gazzettino al Resto del Carlino, compreso Libero di cui c'è grande abbondanza perché a Bolzano va così.
Francesco D'Onofrio - proprio lui, il titolare napoletano che si è inventato l'acqua di Bolzano, cioè quella che sgorga dal rubinetto ma col marchio sembra più buona - spende ogni anno varie migliaia di euro per dare da leggere ai suoi clienti, ma non ti metterà fretta quando berrai il caffè informandoti sul mondo. Lì dentro, sfogliando decine di pagine ogni giorno, facendo finta di essere a Vienna, dimenticandoti del mercatino di Natale che c'è fuori dalle vetrine, non sentirai certo nostalgia del Bar Sport, dove sul frigorifero dei gelati sono distesi due giornali: uno di oggi e l'altro di ieri.
1 commento:
mmm comunque caruccio questo paradiso :)
nano nano
Posta un commento