21 dicembre 2006

Trento, un passo da Trieste

mappa trento e triesteL'hanno fatto di nuovo. Questa volta è toccato ad un Tg: hanno dato la notizia che Siena è la città italiana dove la qualità della vita è più alta, al secondo posto Trento, peccato fosse Trieste ma è lo stesso, tanto è uguale. E non è la prima volta. Notizia d'agenzia: arresti a Trento, poi si scopre che era Trieste, ma è inutile fare i difficili su questi dettagli. Mi spiegano che da una certa latitudine dell'Italia in giù (mica tanto in giù, basta andare sotto il Po) le due città assumono un'identità unica, colpa anche delle vie, dei corsi, delle piazze e dei viali intitolati a Trento e Trieste. Vicoli no, perbacco, era una vittoria. Era il 3 novembre del 1918 (da cui il nome corso 3 novembre) quando le truppe italiane entrarono a Trento e Trieste. Appunto: a Trento e (311 chilometri più a est) a Trieste.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Trento, Trieste, Torino, Treviso, Taranto, stessa patria, stesse targhe.

Ciao

Anonimo ha detto...

Cosa cavolo scrivi, Ansel? In periodo di rinnovo contrattuale ... Oggi i tuoi colleghi ti sputeranno in faccia. Va be, che abbiamo i redattori che ci meritiamo, ma visto il momento potevi soprassedere. Autogol.

Anonimo ha detto...

Dialogo surreale al telefono capitatomi qualche anno fa, quando lavoravo alla Biblioteca dell'Università di Tn:
Io:"Biblioteca buongiorno, desidera?"
Utente:"Salve, chiamo dalla provincia di Salerno e volevo sapere quando inizia il tal Convegno ....?"
Io:"le date sono qs....bla bla bla"
Utente:"Grazie, molto gentile...le chiedo un'altra cosa...sa indicarmi un albergo vicino al centro?"
Io:" C'è questo, questo e questo.... ma visto il periodo (vicino al Natale) forse le conviene sbrigarsi a prenotare..."
Utente:"Non si preoccupi al massimo ne cerco uno a Trieste...arrivederci..."

Anonimo ha detto...

Correva l'estate dell'anno... chi se lo ricorda più. Mitica vacanza a Corfù Grecia. Incontro in discoteca con altri italiani, "ciao come ti chiami, che cosa fai, di dove sei?!" "Noi de BBari, voi?!" "ah di Trento allora avete preso il traghetto là?!" "?!!!!". Spiegaglielo tu che farsi l'Adige in traghetto è un po' dura... :)

Anonimo ha detto...

Parli per quattro giorni della tua città, Trento, ad un amico e questo dopo un mese ti chiama al telefono e ti dice:"Beato te che stai a Treviso e non sai che caos c'è qui a Milano...".

GiorgioTn

Anonimo ha detto...

Daiii, lo sanno tutti che tra Trento e Trieste c'è solo un ponte, chi sta di qua è trentino, chi di là, triestino! (questa l'hanno detta a me, a Palermo però)

stefanauz ha detto...

Seconda tragedia del Cermis. Redazione dell'allora Alto Adige assiepata di cronisti che provenivano da tutta Italia. Il corrispondente de "La Stampa" di Torino scrive il suo pezzo. Il giorno dopo, avido di vedere cosa aveva scritto un fratello maggiore, apro il quotidiano torinese. La "data" dell'articolo (cioè il nome della città con cui si inizia) era: "CANAVESE". Anziché Cavalese, of course. Mal di campanile o correttore di bozze fulminato?
A proposito, "nanetto" per chi legge e non è mai stato giornalista: il suddetto cronista d'assalto era arrivato alle 6 di pomeriggio (come un fulmine, quindi). E subito giù a scrivere. Unico ausilio, le immagini del TG5. Così "dal vostro corrispondente", che uno si immagina lì, ma proprio lì, alle pendici del Cermis, davanti allo sfacelo umano in mezzo ai rottami di lamiera, è in realtà un giornalista che non fa altro che starsene al caldo in un posto distante da casa, chiederti "ma mi fai vedere il tuo pezzo?", guardare la TV, fumare come un assassino (allora si poteva, nelle redazioni) e attaccare così: "CANAVESE - Il sole picchia sulla neve ghiacciata. Tutto è silenzioso fino a quel momento. Poi, un terribile schianto". E via discorrendo.
Forza incantatrice della poesia giornalistica...

Anonimo ha detto...

...fiuuuu... stefanauz....credevamo ci avessi abbandonato

ansel ha detto...

Ste-fa-na-uz! Roba di quasi nove anni fa.... ma dove sei finito???

CAVALESE. Mancavano meno di trecento metri alla stazione a valle. Qualche secondo ancora e sarebbero stati salvi. E invece: eccolo lì quello che resta della funivia del Cermis, a Masi di Cavalese. Un ammasso informe, una macchia gialla afflosciata sul bianco di un grande prato innevato. Pezzi dappertutto, rottami sparsi qua e là. E i corpi, ciò che resta, di 20 sciatori: due donne di Bressanone, alcuni tedeschi, qualche polacco e qualche ungherese: un bambino, 9 donne, 10 uomini...

Anonimo ha detto...

Leggere questo è un buon inizio :/
Rilancio con Stava? Io all'epoca ero morosa di uno che lavorava in sala operatoria al Santa Chiara. Mi telefona e mi dice che non ci possiamo vedere perchè li hanno bloccati tutti: è successo qualcosa di grave a Cavalese e stanno aspettando i feriti. Dopo un paio d'ore mi richiama e dice che non c'è bisogno, ci sono praticamente solo morti...

ansel ha detto...

Avviso a tutti i turisti che capitano qui per caso: nonostante due funivie cadute, una valle devastata dal fango, vari morti all'anno per valanghe e ancora di più cadendo in moto sulle strade.... il Trentino è un bel posto!