28 dicembre 2006

La mia cameriera preferita

erika tascedda
Ti faresti servire una birra al tavolo da una cameriera come questa? Io sì. E rilancio: da ieri Erika Tascedda - 31 anni, un metro e 55 di altezza per 75 chili di peso, insomma la ragazza nella foto qui sopra - è la mia cameriera preferita. I motivi sono due: primo perché ha lasciato la sua casa di Barisardo per venire in Trentino a lavorare ma quando nell'albergo di Canazei dove l'attendevano le hanno detto che è brutta e grassa e quindi l'avrebbero fatta lavorare ai piani (altro che al pub, dove ci sono i giovani!) ha alzato i tacchi e se n'è tornata sull'isola senza sentir ragioni. Sembra facile, ma bisogna avere le palle. Secondo motivo - e molto più importante - perché prima di salire sul traghetto si è ricordata di prendere il telefono e chiamare il mio giornale (e solo quello) per raccontare la sua storia. Questo fa di Erika - senza alcun dubbio - la mia cameriera preferita.
Come lei ce ne fu un'altra - era il gennaio del 2000 - che venne rispedita a casa (in Puglia) da un albergatore trentino perché era troppo bassa. Ma quella - Maria, 35 anni e un metro e mezzo d'altezza - scelse di chiamare un altro giornale troncando per sempre ogni rapporto.

Due cameriere respinte dal datore di lavoro perché brutte, grasse, basse e via dicendo nel giro di sette anni. Mi paiono pochine. Dove sono tutte le giovani scartate dal barista o dall'albergatore in sede di colloquio come se fossero a un provino per un film di Tinto Brass? Fate sentire la vostra voce! E finiamola - cari esercenti - con quei locali tristi affollati di uomini allupati con la cameriera figa che si muove tra i tavoli. Altro che bellezza, per servire una birra al pub un sorriso è più che sufficiente.

31 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti a te che hai scritto un cosí bel post e complimenti a lei per il coraggio...
Che tristezza che il mondo stia diventando cosí...

Anonimo ha detto...

In questa faccenda, l'unica cosa fuori dal normale è che la titolare non ha usato una delle tattiche consolidate, che ti fanno incazzare, ma che non ti offrono l' appiglio per vendicarti.
Che sprovveduta l'ostessa. Fortunata e brava Erika che ha saputo cogliere l'occasione. Il resto, oggi e domani, sono chiacchiere da osteria (pub).

stefanauz ha detto...

belle al bar... bell'argomento. argomento anche un po' scottante. ma non per le questioni di cronaca. in effetti, quando giriamo per la città, andiamo più volentieri dove c'è una ragazza bella e simpatica? siamo onesti, please. lo stesso discorso vale anche per le ragazze? mi sa di sì, ma non voglio sbilanciarmi troppo.
comunque, siamo sicuri che dietro questo licenziamento per bruttezza non ci sia una più prosaica realtà? siamo sicuri che il fassano dell'albergo non abbia avuto una reale necessità di far lavorare ai piani una ragazza anziché al bar? dopotutto, a servire birre o a fare caffè ci può stare lui, la moglie, il figlio (che così la smette di andare in giro con gli amici a non fare un cazzo)...
ma atteniamoci ai fatti come li conosciamo. la frase pronunciata (e non abbiamo motivi di dubitare della buona fede di erika) è terribile. ma ce l'ha uno specchio il proprietario? si è visto? o crede di essere mister universo?
niente da fare, amici miei. viviamo nel mondo dell'apparire anziché dell'essere. edonisti per necessità, per insicurezza, per desiderio di piacere. i brutti sono uno specchio della nostra anima e facciamo fatica a guardarli negli occhi.
e mentre beviamo una birra non vogliamo vedere la nostra anima repellente che ci osserva, ci giudica e ci dice: "quanto sei brutto!".

Davide ha detto...

Meglio una cameriera brutta e sveglia che una bella e rincoglionita...

Io vado spesso in un bar del mio paese dove le bariste "carine" non fannoo un c@zzo e si perdono perchè stan tutto il tempo a menargliela ai "pori laori" che passano la giornata al bar a bere guardandola...

Non capisco la storia dell'"anima repellente"...
Io sto bene con me stesso, certo non sono un adone (ma nemmeno brutto,credo...), ma ho un carattere e un identità ben chiara...
E non mi da fastidio vedere gente brutta vicino a me...

Bersn ha detto...

In effetti a volte la bellezza è un bluff!

A volte chi sa di piacere [comunque sono sempre convinto che la cosa sia abbastanza soggettiva...] ci gioca sopra, anche sul lavoro.

stefanauz ha detto...

caro davide, ovviamente tu - insieme a molti altri - vivi un rapporto di cordialità e franca amicizia con la tua anima. però tu - e molti altri, ovviamente - non sei il mondo :-)

PS: non vorrei fare il maestrino con la penna rossa: ma hai infilato ben due errori gravi in un post di 4 righe...

stefanauz ha detto...

BERSNTOL: cristo santo, quanto hai ragione! tutte quelle che persone che usano la bellezza come un grimaldello buono per fare carriera, per avere i posti migliori ai ristoranti, per farsi togliere le multe, per sedurre altre persone, per venderti macchine assicurazioni biglietti della lotteria detersivi creme attrezzi per dimagrire tappeti taglia verdure coltelli posate lenzuola materassi... ho dimenticato qualcosa, ma ci siamo capiti, no?

Anonimo ha detto...

Davide, dove sei capitato? Non ti eri accorto che qui si mangia cultura mattina e sera? A me mi pare meglio andare al pub e lasciare qui i dottori a curarsi.

ansel ha detto...

Puristi dell'ortografia e galli da combattimento, diplomati alle scuole serali e laureati fuoricorso, dottori e non dottori, magri e belli oppure grassi e brutti, mettiamo in chiaro una cosa: qui fuoridalpalazzo contano le idee e non come sono scritte.
Se poi c'è da andare al pub, allora vengo anch'io!

Anonimo ha detto...

Io 'sti errori non li vedo.....

suggerimento da uomo marketing per Erika: cavalca l'onda. Come cameriera non sei il massimo (t'ho vista alla tivù) ma questo è il tuo momento. Trovati un lavoro e fai finire sul giornale il tuo nuovo principale, uno che non chiede il peso alle signore! Tutta pubblicità gratis per il tuo locale! E in Trentino ci tornerai in settimana bianca!
JJ1

stefanauz ha detto...

che sarà mai... quanta cagnara per una notazione così, quasi amichevole direi... vabbè, la penna rossa me la mangio e non faccio più sottolineature a nessuno. va bene così?
(che ci posso fare? è più forte di me... o forse è colpa del fatto che sto correggendo le bozze di un libro di 280 pagine piene di strafalcioni).

Anonimo ha detto...

Papà, papà Ansel, ho capito!! Stefanauz siamo simili. Pigiamo i tasti d'impeto, cosa che invece non fa il mio papà.

ansel ha detto...

So che molti navigatori negli ultimi giorni sono approdati su questo sito alla ricerca di informazioni su Erika Tascedda. Per gli interessati ecco una notizia di questo pomeriggio:


NON ASSUNTA PERCHE' 'BRUTTA E GRASSA', CASO FINISCE IN TV

(ANSA) - LANUSEI, 30 DIC - Erika Tascedda, la cameriera di 31
anni di Barisardo, licenziata da un hotel del Trentino perche'
''troppo brutta e troppo grassa'' per lavorare a contatto con i
clienti, sara' ospite il 4 gennaio 2007 del programma tv
''Piazza Grande'', condotto da Giancarlo Magalli su Raidue.
La donna sarda, che ha presentato una denuncia ai Carabinieri
per la discriminazione subita, sara' accompagnata dalla
segretaria del Confsal dell'Ogliastra, Monia Conciatori, che
l'appoggia in questa sua battaglia contro ogni forma di
intolleranza. Intanto Evelino Loi, presidente dell'Associazione
nazionale detenuti non violenti, e compaesano di Erika, ha
annunciato che in vista delle elezioni amministrative che si
terranno nella primavera del 2007, si impegnera' per far nascere
a Barisardo una lista composta da sole donne. ''Un gesto di
solidarieta' - ha spiegato Loi - verso Erika Tascedda e verso
Eliana Cau di Sinis, entrambe vittime di un'assurda
discriminazione''. (ANSA).

ansel ha detto...

Per Curly (in ritardo!): grazie per i complimenti!
ciao

Anonimo ha detto...

siamo alle solite!
...
io la pizza non me la farei servire da un riccucci
da un merdusconi
...
il solo fatto che il gestore le abbia chiesto "ma sei sarda?" è inquietante...
..
...
cominciamo a gettare dei semi...
boicottiamo quel locale....
un abbraccio

Anonimo ha detto...

Vorrei un motivo valido, serio, per cui il padrone aveva l'obbligo di assumere questa ragazza. Cosa glielo imponeva? Spirito di carità? Compassione? Pena?

N
yucudi@gmail.com

Anonimo ha detto...

chiedo scusa
il mio precedente intervento si riferiva ad un caso simile
lo trovate su questo link a repubblica

http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/cronaca/eliana-cau/eliana-cau/eliana-cau.html

...
e comunque doppio sdegno!

ansel ha detto...

Tranquillo. Il doppio sdegno lo esprimiamo qui: http://www.fuoridalpalazzo.it/2007/01/ne-hanno-fatta-fuori-unaltra.html

Anonimo ha detto...

io questa ragazza l'ho conoscita e posso solo dire che ha dato problemi a tutto il trentino. Non ha mai dimostrato serietà. Da molti posti di lavoro è scappata per problemi suoi (storie con ragazzi) senza dare preavvisi di alcun genere. Non è il primo gestore che denuncia, molti altri sono capitati sotto le sue sgrinfie per futilità. Non parliamo poi della sua voglia di lavorare. Insomma lei con questa situazione ha colto la palla al balzo: ottenere un risarcimento passando per vittima. Inoltre volevo segnalare un'altra cosa nella fattispecie non è stato violato diritto alcuno, in quanto il gestore non le ha negato il diritto al lavoro, ma vista la situazione ha ritenuto più opportuno offrirle un'alternativa alle stanze. A cosa servirebbero i colloqui altrimenti. Cosa doveva fare la titolare dell'albergo mettere in gioco una stagione intera???avete mai sentito parlare di bella presenza?????Benissimo anche il datore di lavoro deve vedersi riconosciuti i suoi diritti, specialmente nel reclutamento del personale

Anonimo ha detto...

quanto veleno...sicuramente sei una vipera.Se in dieci anni e sempre tornata in trentino penso che abbia anche referenze buone, altrimenti non l'avrebbero più assunta. Complimenti sicuramente Erika perdendoti ha fatto un affare

Anonimo ha detto...

con riferimento all'anonimo dell'8.3.07

Io parlo con COGNIZIONE DI CAUSA. Sono una semplice osservatrice esterna che valuta la questione e che non comprende tanta compassione di fronte a un accadimento del genere. Ovviamente ribadisco la cognizione di causa e vorrei porre in primo piano il continuo cambiamento dei posti di lavoro, la non permanenza in un posto fisso....ma non sarà forse indice di qualcosa? "ai posteri l'ardua sentenza"....

Anonimo ha detto...

non mi sembri solo una semplice osservatrice esterna...e visto che dici di conoscerla ma mi sembra che tu l'abbia conosciuta solo in parte. Si tratta di lavori stagionali e non ci vedo niente di male cambiare posto di lavoro. Se stai male cambi, io ho lavorato con Erika e la conosco meglio di te.

Anonimo ha detto...

io invece penso di avere avuto modo di monitorare, purtroppo, e sottolineo purtroppo la sua "lieta" permanenza dalla prima stagione passata in trentino fino al lodevole episodio. Se fossi già un avvocato porterei avanti la causa dell'albergatrice gratuitamente con infinita gioia.

Anonimo ha detto...

L'avvocato delle cause perse che si nasconde dietro l'anominato...che concidenza ci conosciamo perchè anche io ho fatto le prime stagioni con voi. Secondo me sei quella cara ragazza che si è infilata nel letto del tipo che stava con Erika oppure quella che si faceva quello squillibrato del pachistano, sposato e con figli...iniziamo a dire la verità cara la mia anonima!

Anonimo ha detto...

L'avvocato delle cause perse che si nasconde dietro l'anominato...che concidenza ci conosciamo perchè anche io ho fatto le prime stagioni con voi. Secondo me sei quella cara ragazza che si è infilata nel letto del tipo che stava con Erika oppure quella che si faceva quello squillibrato del pachistano, sposato e con figli...iniziamo a dire la verità cara la mia anonima!

Anonimo ha detto...

L'avvocato delle cause perse che si nasconde dietro l'anominato...che concidenza ci conosciamo perchè anche io ho fatto le prime stagioni con voi. Secondo me sei quella cara ragazza che si è infilata nel letto del tipo che stava con Erika oppure quella che si faceva quello squillibrato del pachistano, sposato e con figli...iniziamo a dire la verità cara la mia anonima!

Anonimo ha detto...

L'avvocato delle cause perse che si nasconde dietro l'anominato...che concidenza ci conosciamo perchè anche io ho fatto le prime stagioni con voi. Secondo me sei quella cara ragazza che si è infilata nel letto del tipo che stava con Erika oppure quella che si faceva quello squillibrato del pachistano, sposato e con figli...iniziamo a dire la verità cara la mia anonima!

Anonimo ha detto...

sono un'albergatrice e non ho mai fatto la cameriera in vita mia. Conosco le persone alle quali hai fatto riferimento tu. Questo blog è esclusivamete riferito al caso della cameriera licenziata comunque. E comunque l'avvocato delle cause perse.....mi sono laureata nella migliore università d'italia e SO IL FATTO MIO e ne vado fiera.

Anonimo ha detto...

a e poi mi sembra che anche tu ti stia nascondendo dietro l'anonimato....ma da che pulpito viene la predica....ahimè!!!!!

Anonimo ha detto...

conosco la famiglia e l'albergo da loro gestito , ma buco nell'acqua !!!a quanto pare questa ragazza ha più persone in astio di quanto sembri...in fin dei conti tante sono le cose per le quali la nostra cara cameriera avrebbe potuto incorrere in problemi legali, ahimè tante volte si compiono dei gesti dei quali non si conosce neanche il peso e l'incidenza. Vero???? éh già mia cara anonima...per esempio consiglio puramente personale evita di fare nomi così dettagliati e soprattutto attenta agli insulti perchè "scripta manent"( le parole scritte rimangono ab probationem),anche se coperte da anonimato quando entra in gioco la diffamazione. Ora capisci perchè io non mi sbilancio tanto

Anonimo ha detto...

Se il padrone ci teneva all'aspetto, bastava che richiedesse esplicitamente la bella presenza e si facesse spedire la foto, così poteva scegliere quel cavolo che gli piaceva. La denuncia per discriminazione sarebbe valida solo se avesse selezionato clienti o dipendenti già assunti, ma comunque piuttosto sarebbe da ricordare che il modo di vestirsi o pettinarsi deve essere stabilito solo per legge o contratto, non essendo vincolante l'esistenza di un modello tradizionale. Se l'impresa ha meno di 15 dipendenti, purtroppo si può licenziare a casaccio, senza bisogno di dire che è brutta. Selezionare è comunque discriminare.