Ahi, come vorrei essere io il destinatario di quel messaggio dipinto con la vernice bianca sul muro di un tornante e che augura al passante: ciao amore mio bon viaz! Vorrei fosse per me, quella scritta, per due motivi almeno. Primo perché (quasi) mi commuove l'idea che una persona possa calcolare, lungo il percorso del mio viaggio, il punto giusto in cui salutarmi, scegliere un luogo ben visibile e poi - con un pennello in mano, facendo attenzione alle automobili che potrebbero arrivare - mettersi a dipingere queste venti lettere (ciao amore mio bon viaz) facendo attenzione che il colore non coli fino a terra.
Ma il vero motivo è il secondo, il fatto cioè che quella scritta sarà lì da dieci o vent'anni, rinnovata ogni tanto con una mano di vernice fresca, prova che quell'amore non si è indebolito mai, nemmeno per quel viaggio (viaz) che non deve essere sempre facile, su e giù da un passo dolomitico come è il San Pellegrino, anche d'inverno, su quell'asfalto tutto crepe che viene rimesso in sesto solo quando passano i corridori in bicicletta.
Non so perché, dentro di me, contro ogni razionalità e contro il parere di tutti quelli a cui l'ho confidato, sono convinto di sapere chi ha scritto quel messaggio: ìo dico che è una donna. Mi spiegano che le donne non vanno in giro di notte (perché certo è di notte che è stata dipinta quella scritta) armate di pennello. E io rispondo che non vedo l'uomo che potrebbe aver scritto "amore mio", queste due parole unite che anche l'uomo più innamorato fa fatica a pronunciare in pubblico, figuriamoci a metterle per iscritto.
Su questo non ho dubbi: l'ha fatto una donna, complimenti, bell'impresa, peccato solo che "ciao amore mio bon viaz" sia lì per qualcun altro che magari non apprezza a sufficienza.
Ma se di quella scritta non posso essere il destinatario mi resta la consolazione di poter esserne il mittente. Mi basterà mettere la sveglia questa notte, uscire senza far rumore, raccogliere il secchio di vernice, trovare il posto giusto, prendere le misure per non arrivare lungo, corto o peggio obliquo e infine mettermi all'opera. E se non avrò coraggio a sufficienza invece di una strada sceglierò un muro sotto casa o - se proprio mi scoprirò codardo - un bigliettino di carta da piegare e infilare sotto il tergicristallo della sua auto. Ma intanto mi esercito qui, sul blog, dove è più semplice e immediato scrivere: ciao amore mio bon viaz!
7 commenti:
1) l'ha scritto un uomo!
2) ha usato una bomboletta spray!
3) bella storia lo stesso...
non ha importanza chi l' ha scritto ma è bello che Ansel l' abbia riportato perchè è una bella frase ed ognuno può sentirsene il destinatario in questo continuo viaggio della vita; è bello anche che Ansel l' abbia attribuito ad una donna perchè così riconosce a questa categoria la capacità di mettersi in gioco ed esporsi anche con i sentimenti più intimi
che palle le scritte sui muri, sulle case, sulle scuole, i tre metri sopra il cielo, il ti amo, il mi manchi.. il sei bella... basta ! comperatevi uan bella stilografica e una pacchetto di biglietti carini e scrivete ! imbustate! nascondete tra le pagine del diario, sui tergicristalli, nelle bussole.. non insozzate tutto, non trasformate anche le case appena ristrutturate in una grande globale Via Anelli di Padova, in un muro di Berlino depresso e malamente colorato.. che palle che palle basta vi prego !
A me le scritte sui muri piacciono. Mi sembra che chi ha voglia di proclamare al mondo i suoi sentimenti meriti uno spazio. Quando una mattina, dopo aver letto notizie sconvolgenti sul giornale, in un sottopasso ho letto "viva la figa"... beh, mi è sembrata quasi una rassicurazione sui sentimenti del mondo.
:-)
Anche a me piacciono... sui muri degli altri pero'!
Anche sul mio! C'è un bel graffito, però se l'autore usava colori vivaci ero più contenta.
venite a trovarmi, avrete di che scrivere :-)
http://lafinestra.forumitalian.com/
ciao!
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