23 aprile 2007

Il processo all'autonomia trentina

Dell'autonomia speciale del Trentino s'è detto tanto e scritto molto, ma c'è un aspetto del problema su cui sono un vero esperto poiché - per motivi personali - batto più volte alla settimana la strada di confine con il Veneto: vorrei quindi raccontare l'autonomia vista dall'uomo della strada e quel senso di sconfitta che prova un trentino quando incalzato dai veneti, nel caso specifico i bellunesi, deve giustificare i privilegi di cui gode durante un processo settimanale che si celebra la domenica di fronte a un piatto di polenta.
Storia lunga, quella dei privilegi contestati, che comincia quando i cugini veneti per imparare a nuotare si gettavano nelle pozze del torrente o chiedevano a prestito le piscinette a qualche raro albergatore mentre in Trentino era stata inaugurata una piscina niente meno che a Revò (1.200 abitanti).
E poi le scuole, con gli studenti veneti che ascoltavano increduli le storie di scuolabus speciali mentre loro si organizzavano in gruppi di passeggeri per andare a scuola in taxi (esatto: taxi). Quindi, una volta in aula, i ragazzi trentini delle elementari e delle medie trovavano una pila di libri di testo pronti per l'uso. Gratis. Parola ben più diffusa da questa parte del confine.
A volte sono le piccole cose che li fanno più arrabbiare, i veneti, come le immagini televisive che riprendono pareti dolomitiche e piste innevate e la solita scritta in sovrimpressione: Trentino. Vaglielo a spiegare che in Veneto c'è una sola sede Rai per quattro milioni e mezzo di abitanti (a Venezia) mentre Trento e Bolzano ne hanno una a testa e in totale non arrivano a un milione di cittadini. Impossibile trovare una scusa per giustificare la pubblicità del turismo Trentino che spunta ovunque mentre per il Veneto (almeno quello di montagna) non c'è nulla: avete mai visto in giro una pubblicità di Cortina?
Certo ci sono dei disagi a cui i trentini vanno incontro, questioni burocratiche con cui devono fare i conti almeno una volta nella vita e due parole che ricorrono molto spesso a differenza che altrove: graduatoria e contributi. Mai dimenticare di mettersi in lista per il mutuo provinciale prima ancora di finire le scuole, quando il reddito è pari a zero. Per ogni progetto verificare se è previsto il relativo contributo (quasi sicuramente è così e se non lo trovate guardate meglio). Se fate parte di un'associazione ricordatevi che la Regione (prima ancora della Provincia) sarà lieta di ascoltare i vostri bisogni economici e provvedere di conseguenza. Se parlate cimbro o ladino fatene un vanto: sarete ricompensati. Avete pubblicato un libro in queste lingue e non trovate lettori? Sarà più venduto di qualunque altra opera di pari valore: comprerà tutte le copie l'ente pubblico. Mettete i pannelli solari sul tetto: paga la Provincia. Idem per l'auto da trasformare a metano e addirittura per i corsi di formazione. Di questo non ho certezza, ma durante uno di quei pranzi oltre confine qualcuno ha giustificato con i contributi anche la quantità di fiori sui balconi degli alberghi. Quante cose bisogna sapere per essere buoni trentini.
Un giorno - parliamo ormai di un paio d'anni fa - su quella strada di confine sono comparse le bandiere come se non si capisse già bene la differenza tra il «qui» e il «là». E' stato un grave errore, un atto da gradassi, uno schiaffo, una provocazione, perché da quando vedono l'aquila della Provincia anche sui passi dolomitici i veneti di Belluno non riescono più a dimenticare tutte le differenze a cui sono stati abituati fin da bambini.
Mettetevi nei loro panni: l'Italia è lunga e loro - per una manciata di chilometri - sono tagliati fuori dal bengodi. Inoltre per me quelle bandiere - di cui ho già scritto sul giornale - sono state un gravo danno personale. Un motivo in più per guastarmi la polenta domenicale durante il processo dei privilegi in cui - lo confesso - ho quasi terminato gli argomenti difensivi. Ogni suggerimento è bene accetto.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch’io sono di lontane origine venete, ho la coscienza anestetizzata da decenni di permanenza in Trentino; provo imbarazzo a prendere posizione. “Subisco” la situazione, accetto i privilegi e penso ai parenti rimasti nella laguna. A Natale farò loro un regalo più bello.

Anonimo ha detto...

Non sono l'unica allora a cui gli amici veneti rinfacciano i contributi. Uno di loro vuole farmi firmare un contratto matrimoniale per il mio Junior e sua figlia perchè, dice, vuole godere anche lui, almeno indirettamente, dei nostri contributi!
:-)

Anonimo ha detto...

Dimenticavo, non ho suggerimenti da darti per la difesa... mi trovo sempre spiazzata anch'io...
poi ci ridiamo su ma si sente che dentro un po' rode...

Anonimo ha detto...

Da bellunese, spezzo una spada a favore di voi vicini previlegiati: almeno voi, le risorse che avete, sapete impiegarle bene.
Non sono affatto certo che l'amministrazione bellunese media a parità di autonomia otterrebbe balconi altrettanto fioriti.
Cultura, spirito cooperativo, attaccamento alle proprie origini, contano tanto quanto il finanziamento agevolato.

Anonimo ha detto...

Concordo con Dolom...potrei sembrare di parte ma giuro che ho approfittato poco di mamma provincia...non siamo l'unica regione a statuto speciale,eppure non tutti hanno saputo ben impiegare le risorse date!
Il Trentino e ancor più l'Alto Adige sono un giardino...non occorre tanta pubblicità,basta fare un giretto e i più si innamorano della nostra regione!
Trentina all'estero

ansel ha detto...

Ecco una foto scattata ieri del giardino con un piccolo bimbo autonomo...

Anonimo ha detto...

Vorresti che il piccolo playboy fosse autonomo ... Devi aspettare ancora un pochino!

ansel ha detto...

Confesso: vorrei...

Anonimo ha detto...

NOooo!!!
Te le ha date la mia mamma!!!???
Tutte le foto della mia infanzia sono invase di "braghe de coram"!!
A mia volta ho imposto le stesse ai miei pupattoli!!
Ora non posso piu'!!
Stupendo il cucciolo!
E il panorama é di una ...autonomia che ti lascia senza parole!
Ciao
Trentina all'estero

Anonimo ha detto...

Sono proprio un pirla. Non essendo trentino, ma abitando da parecchio in zona, non ho mai approfittat di nessun contributo. A volte, dopo avere effettuato un acquisto, gli amici mi chidevano se avessi approfittato del contributo provinciale. Li guardavo, i miei occhi si spegnevano e chiedevo: C'era il contributo?
E mi rodevo... mi rodevo...
eppure ogni volta ci cascavo e... ci casco. Sono un pirla che... non si informa. Peggio per me.

ansel ha detto...

Fanfan: si vede che non hai il passaporto trentino. Un trentino doc non direbbe mai PIRLA, ma direbbe: son proprio un MONA! ;-)

Anonimo ha detto...

Ieri i Trentini ne hanno combinate due che rimarranno a lungo sullo stomaco dei vicini.
Hanno scippato la presidenza dell’A22 ai fratelli altoatesini e hanno creato lo sprizt trentino per mettere fuori mercato l’aperitivo con cui cugini veneti tentano di colonizzarci. E Ansel? Anziché rimanere neutrale, ha elogiato in un articolone la nuova bevanda che farà entrare in crisi lo smercio del prosecco in questa provincia. Con quale coraggio varcherà il confine domenica prossima?

Davide ha detto...

Siamo un popolo di mantenuti del cazzo...
Scusatemi il termine...non mantenuti, cazzo.

:) :) :) :)

Anonimo ha detto...

Segnalo inoltre:
http://www.provincia.belluno.it/nqcontent.cfm?a_id=651&tt=belluno

Anonimo ha detto...

Aggiungo:
http://ambiente.comune.belluno.it/provvedimenti.html

Anonimo ha detto...

e non puo' mancare:
http://www.comune.belluno.it/dinamici/dettaglischeda.php?area=1&Scheda=207