Basta. Con i prezzi degli immobili alle stelle non mi posso più permettere di tenere la soffitta piena di robaccia. E' una questione di principio. Così l'altro giorno sono entrato carponi in quel sottotetto ormai inagibile e mi sono fatto largo tra gli strati sedimentari di ciarpame in cui - come un geologo - posso leggere la mia vita attraverso ere successive.
La scatola del computer l'ho solo spostata in soggiorno perché non si sa mai, in fondo è ancora in garanzia e poi uno scatolone così ben fatto serve sempre. Tolto di mezzo quel cartone ho avuto accesso a una montagna di cartacce e la mia determinazione si è scontrata con il dubbio: i bolli auto degli anni Novanta è meglio tenerli perché non si sa mai che venga qualcuno a chiederli, idem per quelli della moto anche se l'ho venduta ma voglio star tranquillo. E poi il grande pacco di carta gialla della vecchia cassa rurale, di quando non c'era internet e ogni mese mi mandavano decine di fogli per avvisarmi che avevo il conto in rosso. In quelle file di numeri - che poi erano le mie povere entrate subito vanificate dagli acquisti - mi sono perso una mezz'ora mentre da là fuori continuavano a chiamarmi. Nessuno mi deve disturbare mentre faccio i conti col passato, così gli estratti conto li ho tenuti: meglio essere prudenti.
Nello scatolone successivo ho trovato un reperto degli anni Ottanta: audiocassette. Erano gli anni in cui c'erano quegli enormi registratori con la doppia cassetta, il primo strumento dal prezzo abbordabile che liberò il pirata che c'è in noi. Decine e decine di nastri, qualcuno aggrovigliato, con il contenuto scritto a penna sulla custodia di plastica nera. Mi ero messo in mente di trasformarli tutti in compact disc poi me ne sono dimenticato e ora sono anni che non li ascolto. Come potrei, visto che non ho più il registratore? Ma le cassette non si toccano perché io so cosa c'è dentro.
Con un colpo di reni ho superato il pacco dei libri di testo e dei quaderni di terza elementare in cui mi esercitavo - già allora - a scrivere cose come questa. Ho resistito alla tentazione di gettare la collezione di Topolino (ecco dov'erano finiti) e ho capito di essere giunto in fondo al sottotetto quando - impolverato e con le ossa rosse per lo sforzo di star lì piegato in due - mi sono scontrato contro tre scatole di cartone grosso e logoro. Ho levato due o tre giri di nastro adesivo che mi si è sbriciolato tra le dita e ho sollevato un lembo di carta che mi è rimasto in mano: lì dentro, signore e signori, c'erano le piastrelle del bagno, tesoro inestimabile che mi consentirà di rimediare quando mi ritroverò con la parete rabberciata per una perdita nei tubi. Impossibile buttarle, sono un tipo previdente.
Stavo riemergendo nel presente quando mi sono reso conto che le soffitte sono sempre ingombre di robaccia e la mia non fa eccezione. Ci penserà qualcun altro a far piazza pulita. Si trattava solo di uscire con dignità dalla situazione in cui mi ero cacciato dopo una giornata spesa lì dentro con grandi aspettative degli altri familiari sullo spazio ritrovato. Così ho preso quattro carte - le prime che mi sono capitate a tiro - e ho annunciato trionfale: vado in discarica!
Laggiù, fuori dal palazzo, ho sollevato il coperchio giallo del cassonetto per la carta e mi è venuto un colpo: c'erano varie annate di fumetti tra Dylan Dog, Tex, Zagor e Martin Mystere. Un delitto rimasto senza autore. Per rimediare mi sono tuffato in pancia nel bidone e ho resuscitato quei tesori. Poi - senza che nessuno mi vedesse - li ho portati su nel sottotetto in quel piccolo posto liberato. Mi sono sbattuto le mani per togliere la polvere e mi son detto: per oggi può bastare.
7 commenti:
Ho anch'io una quantità incredibile di audiocassette da cui non riesco a separarmi. Però io ho ancora il registratore!!!
Durante un raptus da soffitta io ho gettato tutta una collezione di calendari Pirelli...pensa alla faccia di mio marito...e a quella del ravanatore di immondizie!!!
Durante il mio WE a Trento ho girato guardando le scarpe di tutti...nessuno si é fidato a domandarmi perché;¤)!!!
Trentina all'estero
Mariatn: coraggio, buttalo! (il registratore...) le cassette MAI!
Trentina all'estero: hai voglia a guardare scarpe.... questo week end non c'ero!!! Un'altra volta avvisami prima, così ti do le coordinate giuste per arrivare sui miei passi....;-)
Ho ancora il mio registratore, ma le cassette le ho buttate via quasi tutte questo autunno. Ho riesumato invece un disegno, che mi era stato regalato per i diciotto anni, e i resti della mia collezione di Cuore, il settimanale di resistenza umana. Qualcuno se lo ricorda? A me manca tantissimo.
Gli scavi in soffitta, l'archeologia su se stessi.
'...Mostrami di te il tuo non importa che,/e ti diro' chi eri./Di qualcosa il fondo/e per qualcosa il coperchio./Un frammento di motore.Il collo d'un cinescopio./Un pezzetto di cavo. Dita sparse./Puo' bastare anche meno, ancor meno...Le tracce di sangue restano per sempre./La menzogna riluce./Si schiudono i codici segreti./Si palesano dubbi e intenzioni...'
Wislawa Szymborska
eus: Cuore, come dimenticarlo... una delle cose per cui valeva la pena vivere... giusto? Scavi in soffitta come archeologia su se stessi... splendida frase, restituisce dignità al mio sottotetto ingombro: ora vado a casa e appendo l'etichetta "sito archeologico" sulla porta d'ingresso, poi entro... se non torno venitemi a cercare!
Il mio compagno non butta mai via niente. Conserva gli scontrini, i depliant pubblicitari, i calendari di Frate Indovino e le magliette di quando era ragazzo. Se non ci fossi io, non butterebbe nemmeno le bottiglie vuote di acqua minerale. Anche lui raccatta i libri che qualche disgraziato butta in discarica. E anche se è una brava persona, mi sa che un controllino da uno bravo prima o poi glielo faccio fare.
Ansel, non ci credo! In questo post hai vergognosamente bleffato!!! Oppure, se non è così,allora devi delle scuse a qualcuno! E io so che tu sai che io so a chi le devi!
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