05 dicembre 2008

La velocità di una città

mc donald's milanoLa velocità di una città si misura (anche) visitando il suo Mc Donald's. Ad esempio quei dilettanti del Mc Donald's di Trento non potrebbero resistere nemmeno un'ora dietro le casse del Mc Donald's di Milano, proprio di fronte alla stazione. L'altro giorno - ore 13 e 11 - c'era una coda di dieci persone che arrivava fino alla porta d'ingresso. Una coda tale - pensavo - che avrei dovuto cercare un altro locale. Ma mentre formulavo questo pensiero la coda si era già ridotta ad otto unità, divenute subito sette (e poi sei) nel tempo che impiegai a contare le persone che avevo di fronte. Tutto merito di Yashawini, un nome che pare una sequenza casuale di lettere e invece stava scritto sulla targhetta appuntata al petto di una ragazza tutta nervi e - più in là - sul tabellone mensile del miglior dipendente di Mc Donald's. Mentre leggevo una seconda volta quel nome la coda di Yashawini si riduceva a cinque persone: stava lottando per ripetere a dicembre la vittoria aziendale di novembre e io mi preparai mentalmente l'ordinazione, ripetendola più volte, per non far perdere tempo prezioso a lei e agli altri clienti in attesa.
Sono un cliente professionista e quando toccò a me ordinai "un numero quattro, con la Coca Cola". Semplice, veloce, efficace. Ma lei mi guardò spazientita chiedendo chiarimenti: normale o maxi? Normale, risposi, mordendomi la lingua perché morivo dalla fame. Patate vertigo o normali? Incalzò Yashawini che cominciava ad essere nervosa. Vertigo, replicai, senza sapere che cos'erano. Con salsa o senza salza? Senza, balbettai, sperando di accelerare. Cinque euro e settanta disse lei, bruciando sul tempo il registratore di cassa e voltandomi la schiena per prendere un panino, un cartone di patatine, un bicchiere di Coca Cola e alcuni tovaglioli che subito si materializzarono sul vassoio. Cinque euro e settanta, sibilò una seconda volta, come se stesse parlando (lei, Yashawini) a uno straniero. Fossi stato a Trento, giunto a questo punto, avrei "rubato" una della mie patatine dal vassoio appoggiato lì sul banco, quindi - con gesto rilassato - avrei portato la mano al portafoglio per saldare il conto. Ma ero a Milano e il portafogli nella tasca posteriore dei pantaloni non c'era più. Colpa mia che, temendo di essere borseggiato, l'avevo infilato nella tasca interna della giacca, dove non lo metto mai. Sarebbe finita lì se nel portafogli ci fossero stati i soldi, invece c'era solo il bancomat perché sentendomi prudente volevo "star leggero". Lo porsi tremando a un'incredula Yashawini che strisciò subito la tessera nella fessura del Pos. Doveva essere il terminale più veloce del mondo perché in tre secondi appena sputò fuori la ricevuta, eppure la fila dietro di me rumoreggiò: avevamo perso il ritmo, Milano parve fermarsi e Yashawini (o come cazzo si chiamava) per colpa mia avrebbe dovuto rinunciare al titolo natalizio di miglior dipendente di Mc Donald's.
La velocità di una città si misura (anche) dai clienti di Mc Donald's e io temo di non essere abbastanza veloce per Milano.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse allora appartieni alla categoria dei lenti e menefreghisti bradipi/e che alla cassa del mio supermercato si attardano a sistemare meticolosamente nelle borse la merce appena pagata, anzichè farla precipitare dentro il carrello. Forse anche tu e la categoria alla quale appartieni fate finta di non capire che se sul piano cassa c'è un separatore mobile servità pure a qualche cosa. Un settore ti spetta e lo devi svuotare in tempi ragionevoli, l'altro spetta a me che sono il cliente successivo. Anch'io ho bisogno del mio spazio vitale. Se tu o la tua categoria avete tempo da sprecare e vi allargate perchè questo è il vostro stile di vita o di lavoro ( aspetto che arrivi Brunetta), io no. Io devo correre per cercare cosa non so.
Gallo

Anonimo ha detto...

No, io qui non commento, altrimenti dopo avere infierito sui tuoi gusti in fatto di automobili dovrei anche infamare le tue scelte alimentari :))
(p.s. comunque, dal punto di vista letterario, il racconto è una meraviglia)

@Gallo:Bentornato! :)

Anonimo ha detto...

McDonald??? VERGOGNA!!!!

(io invece commento)
:-)
Mariatn

Anonimo ha detto...

Però saresti velocissimo per la Francia dove commesse e cassiere vengono allenate da bradipi artritici...e guai protestare!!
Fare la coda qui è uno sport nazionale più è lunga e più si divertono....GRRRRRR!

Trentina all'estero(perennemente in coda!)

Anonimo ha detto...

HAHAHAHAHAHA...
Allora ti invito al McD di Padova...
dove al commesso più sveglio devi ripetere sei volte il nome di un Mc Menù arrivando a capire solo dopo un paio di minuti che devi usare la lingua veneta per indicare quello che vuoi mangiare...
Se poi vuoi anche il gelato...APOCALISSE!

Drewy

Donna Cannone ha detto...

e meno male, in questo caso. Forse yashawini potrebbe godersi un po' di ritmo lento da queste parti, povera.

Daniele ha detto...

Quanto hai ragione, la gestione del tempo è diversa da città a città. Milano, poi, è la capitale della corsa (spesso inutile) e dell'affrettarsi in ogni cosa.