25 aprile 2007

Quand'ero famoso

Si è discusso in questo blog se io sia un giornalista famoso e se abbia il diritto di tirarmela - come le star - evitando di rispondere ai commenti e alle email che mi arrivano a migliaia ogni mattina (sic!). Ebbene, sciolgo ogni riserva e confesso: sono famoso, anzi famosissimo, oseri dire celebre, il mio volto è noto al grande pubblico al punto che non posso passeggiare per la strada senza che qualcuno mi riconosca e mi fermi per chiedermi "scusi, ma lei non è il giudice delle veline?".
Accadeva nel 2002 quando Antonio Ricci arrivò ad Andalo per una puntata del programma Veline e il mio giornale mandò me sul palco a votare le ragazze di Striscia la Notizia. Scelta azzeccata, la mia, anche perché tutti gli altri colleghi interpellati in anticipo avevano detto "no grazie". Restavo solo io. Così mi ritrovai sul palco assieme all'amico S., spedito dall'altro giornale all'ultimo momento. Strana coppia - io e S. - cronisti collaudati nelle aule di giustizia e sui luoghi del delitto ma pesci fuor d'acqua su un set televisivo circondati da modelle, tanto che Ricci, quando ci vide, puntò dritto verso di noi e disse due cose: "Primo copritevi quelle camicie che il bianco in televisione spara, secondo vedete di non fare gli stronzi benpensanti di sinistra mettendovi a votare le racchie perché a Striscia la Notizia abbiamo bisogno di due fighe". Sarà stata la collanina etnica di S. (che all'epoca non aveva ancora l'orecchino) o i miei occhialini da intellettuale (che sono sempre quelli da dieci anni) ma Ricci di due come noi (scesi da una Fiat Uno bianca e scassata) non si fidava. E faceva bene. Fu al terzo o quarto giro di veline - chi se lo ricorda più - che sul palco arrivò una mora pazzesca e il pubblico andò in delirio. Ma io e S. siamo tipi difficili: lui in fatto di donne è un perfezionista e a me più che le more piacciono le bionde. Comunque, quand'arrivò il momento di votare Ricci - che già sorrideva sornione dietro le quinte perché finalmente aveva trovato la ragazza giusta - diventò bianco in volto e poi furioso: signore e signori avevamo fatto fuori Giorgia Palmas. Se poi l'autunno successivo, nonostante la nostra stroncatura, l'avete vista a Striscia la Notizia è perché si sono inventati un meccanismo di ripescaggio per rimediare ai disastri provocati da giudici inflessibili come noi.
Quello che non mi aspettavo era la fama regalata dal passaggio televisivo: la barista mi chiese per settimane com'erano le veline viste dal vicino, arrivarono messaggi da amici che non sentivo da anni, gli operai che all'epoca mi ristrutturavano la casa (e mi trattavano con disprezzo perché non ero in grado di piantare un chiodo) dimostrarono grande considerazione per il giudice televisivo. Insomma fui famoso, molto più di quanto possa sperare di diventarlo un onesto cittadino che si rimbocca le maniche per una vita: potere della televisione dove però quelli che stroncano donne come Giorgia Palmas non hanno vita lunga. Per fortuna.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Premesso che non sono un tuo amico, che non ti ho mai incontrato, che non ti ho mai visto in fotografia o in TV, che siamo di generazioni diverse, che abbiamo dei gusti diversi ( a me piacciono di più le more), devo dirti che questa volta hai esagerato nel buttarti giù.
Se continui così non resterai famoso a lungo e le migliaia di ammiratrici spariranno presto.

Anonimo ha detto...

Ah sì? Preferisci le bionde?? E perchè gongoli tutto e ti luccicano gli occhi quando parli della Miss Italia nostrana???

Anonimo ha detto...

Che delusione Ansel!!
Ti vanno bene anche le bionde finte?
Per il prossimo rientro in patria posso sempre organizzare una visita dal parrucchiere!Platino o cenere...;¤)
Ciao
Trentina all'estero

Anonimo ha detto...

Qualcosa mi dice che la Palmas non ti ha lasciato il numero di telefono... ecco perché l'hai scartata... ;-)

Anonimo ha detto...

RISPOSTA DOPPIA A: QUAND'ERO FAMOSO E A: IL BRACCIO DELLA LEGGE
FANKULO A GIORGIA PALMAS, FANKULO ALLE VELINE, FANKULO A STRISCIA, FANKULO A BRUNO VESPA, FANKULO A GIORGINO, FANKULO ALLA VITA IN DIRETTA E MARIA DE FILIPPI FANKULO A TUTTA LA TVSPAZZATURA PILOTATA DA CHI RITIENE CHE LA VITA NON SIA ALTRO CHE GESTIONE DELL' IMMAGINE E TRIONFO DEL COMMERCIO!!!!
FANKULO A CHI LA GUARDA ( E SE NE NUTRE) COME SI GUARDA LA DIVINITà NEL TEMPIO!!!
SPEGNETE IL VIDEO E LEGGETEVI LA PROFEZIA DI POPPER: CATTIVA MAESTRA TELEVISIONE, POI PROSEGUITE CON L'ANALISI DI NOAM CHOMSKY A PROPOSITO DELLA PERDITà DI IDENTITà DELL'INDIVIDUO NELLA SOCIETà GLOBALIZZATA E IL RELATIVO APPIATTIMENTO DELLO SPIRITO NOBILE CHE DOVREBBE ANIMARE L'UOMO. (IN SINTESI SI è (COR)ROTTO IL LEGAME E IL RAPPORTO CON LA NATURA E L'UMANITà NAUFRAGA IN UN IMPROBABILE OCEANO ARTIFICIALE, NON IN GRADO DI DARE SIGNIFICATO ED DIGNITà ALL'ESISTENZA)
INFINE PASSATE AL C.S.O. BRUNO, TROVERETE UN TENTATIVO DI REALTà UMANA, LIBERA DAI CODICI A BARRE CHE TANTO ASSOMIGLIANO ALLE INFERRIATE DELLE PRIGIONI..... TROVERETE UN TENTATIVO DI CONDIVISIONE GRATUTITA DI ESPERIENZE E CONOSCENZE, DI LIBERA SOCIALIZZAZIONE, MUSICA LIVE, CIBO NOSTRANO, ETNICO E VEGETARIANO, TROVERETE DELLE PERSONE CHE ANCORA, NONOSTANTE TUTTO CERCANO DI VIVERE E DI FAR VIVERE, MENTRE LA MAGGIORANZA, TACITA E TIMOROSA CONTINUA A SOPRAVVIVERE....
UN SALUTO A TUTTI

Anonimo ha detto...

the brother...un tantino delirante....