25 ottobre 2010
Casa dolce casa
Noi, che ora sappiamo cosa sono le tavelle, le pignatte, i morali, il colmo, la banchina, le putrelle, la mantovana, la mazzetta e perfino la maestà
Noi, che parliamo al plurale, perché certe cose, come la ristrutturazione di una casa, bisogna farle assieme
Noi, che abbiamo imparato a non perderci d'animo, nemmeno quando sembra che il mondo ti crolli addosso
Noi, che abbiamo imparato a immaginarci le cose finite
Noi, che ora sappiamo quanto spazio occupa il pavimento di una casa. E soprattutto cosa c'è sotto
Noi, amanti dei colori, che avevamo un bagno colorato e nella nuova casa ne abbiamo voluto un altro
Noi, pignoli che abbiamo voluto decidere il destino di ogni singola piastrella
Noi, che abbiamo imparato a prendere decisioni (e a non pensarci più). Decisioni difficili, talvolta difficilissime
Noi, che abbiamo acquistato il frigorifero su internet e non sapevamo più come portarlo in casa
Noi, che abbiamo imparato a fare da soli
Noi, che pensavamo che il risparmio energetico fosse una cosa semplice
Noi, che da due mesi ormai abbiamo imparato a farne a meno ma se tutto va bene tra pochi giorni avremo... le porte
Noi, che in un eccesso di entusiasmo siamo finiti pure all'ospedale
Noi, che per consolarci delle (troppe) lampadine appese a un filo ci siamo comprati un lampadario con 160 fiori
Noi, (anzi LUI) che di quest'anno terribile e straordinario passato a ristrutturare la nuova casa ricorderemo poco o niente
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